Il Parco naturale di Molentargius-Saline è un’oasi naturale a due passi dalla città, e si punta al suo rilancio nel mondo del turismo.
Un’oasi a due passi dal centro abitato, un luogo magico dove poter immergersi nella natura, toccarla con mano, osservarla grazie a tutte le specie che lo hanno scelto come dimora. In questo modo può essere definito il Parco Naturale Regionale di Molentargius-Saline, circa 1.600 ettari di territorio compreso tra Cagliari, Quartu, Sant’Elena, Quartucciu e Selargius.
Il Parco
Nel 1977 tutta l’area è stata inclusa nella convenzione di Ramsar tra le zone umide di importanza internazionale. Nel 1999 è diventato invece un vero e proprio Parco Naturale. È un’area eccezionale dal punto di vista naturalistico per la presenza di bacini di acqua dolce e salata. La sua conformazione è legata alla storia delle saline che per secoli sono state il bacino di estrazione del sale più grande della Sardegna.
Durante una visita all’interno del Parco di Molentargius si possono ammirare alcuni degli impianti e degli stabili utilizzati per l’estrazione del sale. Si tratta di un viaggio nella storia anche dal punto di vista dell’archeologia industriale e dell’architettura, unico. Ma la cosa che più colpirà i visitatori saranno le moltissime specie di uccelli selvatici, primi fra tutti i fenicotteri rosa.
Accanto ai fenicotteri lo stagno ospita numerose specie di anatre come il Germano Reale, il Moriglione, la Moretta, ma anche la Gallinella d’acqua, il Pollo sultano e, tra gli uccelli acquatici, l’Airone, i Cormorani, i Cavalieri d’Italia e le Garzette. Un paradiso per chi volesse cimentarsi con il birdwatching. Sempre nel Parco hanno trovato dimora anche tanti altri animali come il riccio, la donnola, la tartaruga palustre, la biscia d’acqua e il coniglio selvatico.
La svolta
Ci sono voluti decenni ma sembra iniziata, con un’accelerazione improvvisa, la rivoluzione che potrebbe trasformare il Parco. Potrebbe diventare un polo naturalistico che può attrarre turismo e creare ricchezza, all’insegna della tutela della natura. L’ente ha appena pubblicato un avviso per la manifestazione di interesse per gli interventi di recupero dell’ex edificio sali potassici. Si tratta di una struttura semidiroccata alle spalle del centro sportivo delle saline, visibile da chi percorre l’asse mediano.
“La volontà di creare uno spazio espositivo-didattico all’interno di questo volume deve quindi partire dal presupposto che l’edificio stesso sarà l’attrazione principale e il principale polo del Parco perché, con le sue forme, i materiali e i macchinari presenti, è il più vivido ricordo del sistema di lavoro del recupero del sale.
Per questo motivo tutti gli interventi mirano a impattare il meno possibile sulla struttura esistente in modo da caratterizzarne la forza volumetrica creando un edificio che, da solo, riesca a raccontare al visitatore la sua storia“.
Sono previsti il “risanamento conservativo dell’involucro esterno dell’edificio, il recupero e riconversione del corpo di fabbrica centrale a sala didattico/turistica multimediale e a spazio espositivo funzionale alle attività svolte all’interno del Parco e la riqualificazione del corpo di fabbrica laterale Nord destinato a foresteria con centro di ristoro e zona ospitalità notturna riservata a studiosi e/o turisti“.