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Coronavirus, come pulire smartphone e tablet. E non correre rischi

Anche se il coronavirus non resiste a lungo sulle superfici, tenere puliti i gadget hi-tech è una buona abitudine. Ecco come fare per non rovinare il display, le porte e i tasti e non invalidare la garanzia.

Quante volte al giorno tocchiamo lo smartphone? Secondo uno del 2016 firmato da Dscout circa 2.600 volte al giorno. Per un altro di Deloitte lo controlliamo 58 volte al giorno. 
Il contagio da coronavirus attraverso superfici non è affatto uno dei canali principali di diffusione. Lo hanno ribadito in questi giorni gli esperti di numerose fonti e autorità sanitarie nazionali.

Il virus si diffonde infatti principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette. Ad esempio quando starnutiscono, tossiscono o si soffiano il naso. Ciononostante, stando alle informazioni ufficiali del ministero della Salute, gli studi preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore anche sulle superfici, pur perdendo buona parte della carica virale.

Lo smartphone può essere veicolo di trasmissione

“Lo smartphone può essere un veicolo di trasmissione di germi resistenti. Diversa cosa è un virus che ha bisogno di cellule viventi per replicare.Va dunque sempre sottolineata l’importanza di una corretta igiene delle superfici. 

 Come pulire i dispositivi elettronici


Ma come fare a pulire i dispositivi elettronici?. La regola aurea, buona per gli smartphone come per gli altri schermi più grandi come quelli dei tablet o delle console portatili, è utilizzare un panno in microfibra delicato. Come quelli che si usano di solito per gli occhiali. Meglio se antistatico e in buono stato, che non perda fili o pelucchi. In alternativa pelle di daino o di camoscio. Divieto assoluto per panni abrasivi, asciugamani, fazzoletti di carta o sistemi ad aria compressa se non in certi casi per le cavità.
 
La pulizia va effettuata a dispositivo spento e disconnesso da ogni tipo di cavo o accessorio. Evitando detergenti che useremmo su altre superfici, come disinfettanti a base di candeggina o appunto alcol (etanolo) al 75%. Solventi e cloroformio. Con i loro componenti chimici possono rovinare il -rivestimento oleorepellente dei display. Il panno può essere inumidito con un po’ d’acqua, meglio se distillata. Con l’obiettivo di sollevare lo sporco grazie a movimenti circolari delle dita, senza esercitare una pressione eccessiva. Asciugando con un altro panno asciutto e facendo particolare attenzione nei pressi dei pulsanti o delle porte. Come la lightning dell’iPhone o le Usb-C degli smartphone Android. In questo modo, però, non riusciremo a uccidere i batteri.
 

Detergenti per l’uso


Per ottenere un risultato più approfondito e disinfettante l’indicazione è infatti utilizzare detergenti appositamente progettati per l’uso su schermi e display. Si tratta di soluzioni prive di alcol che si trovano in commercio a prezzi abbordabili. Vanno spruzzati sempre prima sul panno e mai direttamente sul pannello.  Tutto, come si spiegava, in piccole quantità. Per fori e giunture, meglio approcciare con un cotton fioc, un pennellino o uno spazzolino a setole morbide. Per le cover protettive, infine, si possono usare i prodotti off-limits per il telefono, a patto di asciugarli bene.
 

About Noemi Dessì

Ho 21 anni e sono una studentessa di Scienze della Comunicazione. Mi piace ascoltare musica,leggere, guardare film e serie TV.....ma sopratutto scrivere!

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