Gli astronomi sembrano aver risolto il mistero di un’affascinante nebulosa blu ad anello che ospita una stella al suo centro, nota come TYC 2597-735-1 e collocata a 6.300 anni luce dalla Terra.
Una nebulosa, un inusuale anello ultravioletto, notato per la prima volta nel 2004 grazie all’ormai pensionato telescopio spaziale Galaxy Evolution Explorer. Circonda infatti la vecchia stella. Ma finora gli esperti non erano riusciti a comprendere con precisione di quella particolare cornice. Che ovviamente nelle immagini telescopiche che vediamo è stata modificata e colorata di blu. Visto che si tratta in effetti di ultravioletto invisibile ai nostri occhi.
“Ogni volta che pensavamo di aver risolto il mistero, qualcosa ci diceva che no, non era la soluzione giusta. Spiega Mark Seibert, astrofisico della Carnegie Institution for Science e coautore della nuova ricerca pubblicata su Nature. La nebulosa si sarebbe formata dunque dopo una collisione stellare, che avrebbe prodotto una nuvola di detriti di elevatissime temperature nello Spazio circostante. Queste emissioni appaiono oggi proprio come un anello intorno alla stella centrale anche a causa del fatto che il deflusso del materiale ha assunto una forma conica e la base di uno dei coni è orientata quasi direttamente verso la Terra.
La conclusione della scoperta
Gli astronomi sono arrivati a questa conclusione grazie alle osservazioni effettuate al W.M. Keck Observatory alle Hawaii. Secondo le quali l’”anello blu” altro non sarebbe che la base di questa nube conica composta di idrogeno incandescente. Se ne nota infatti anche un’altra, di nube conica, che dalla stella si estende in direzione opposta. Proprio come le conseguenze di un clamoroso tamponamento stellare. Le basi dei due coni, viste dalla Terra, creano appunto questo anello intorno alla stella.
Lo scontro sarebbe avvenuto alcune migliaia di anni fa fra una stella di tipo solare e una più piccola stella compagna che avrebbe espulso il materiale. “La fusione di due stelle è abbastanza comune anche se viene oscurata rapidamente dalla polvere.
“Pensiamo che questo oggetto rappresenti un tardo passaggio di questi eventi di transizione. Quando la polvere finalmente si disperde e possiamo dunque godere di una buona visuale” ha aggiunto Hoadley. “Ma abbiamo anche colto il processo prima che fosse troppo tardi. Nel tempo la nebulosa si dissolverà in mezzo interstellare.