Music green:In un habitat naturale le piante sono esposte al fruscio del vento, i suoni possono influenzare la crescita
Quante volte ci siamo chiesti se abbiamo il pollice verde? Le domande del perfetto decalogo botanico ci portano a chiederci se abbiamo fornito alle nostre piante la giusta esposizione alla luce, la corretta quantità di acqua, la perfetta composizione del terriccio.
Non stupitevi, ma è necessario considerare un altro parametro, ovvero una corretta esposizione ai suoni. In un habitat naturale le piante sono esposte al fruscio del vento, al ticchettio della pioggia, al cinguettio degli uccelli…
I suoni che fanno crescere le piante
I suoni possono influenzarne la crescita. La vegetazione, infatti, è in grado di assorbire sonorità e rumori e nelle grandi città può persino trasformarsi in efficace barriera acustica.
Si è scoperto che i suoni preferiti dalle piante sono proprio quelli che rimandano all’habitat naturale (musica green).
Ovviamente la percezione non avviene attraverso un apparato uditorio e non viene elaborata secondo la grammatica musicale (altezza, timbro, ecc..), ma attraverso le onde sonore e i movimenti vibratori che ne derivano.
Sono diverse le ipotesi su quali meccanismi biologici permettano alla musica di esercitare delle risonanze importanti sulle piante.
La conferma scientifica che le vibrazioni indotte dai suoni musicali generino effetti incisivi e positivi sulla crescita è comprovata da molti studi recenti e questo accade anche con suoni e melodie della natura. Tra i primi a ipotizzarlo fu alla fine degli anni sessanta il biologo canadese Pearl Weinberger (La vita segreta delle piante) che individuò una relazione con le armoniose vocalizzazioni dell’avifauna.
Non tutti i suoni sono percepiti dall’uomo. Poiché le frequenze degli ultrasuoni vanno oltre la nostra capacità uditiva. Ma anche quest’ultimi producono variazioni fisiologiche favorendo la crescita e il benessere delle piante.
Il linguaggio delle piante
In questo scenario, il termine “fonosfera” si modella perfettamente anche per le piante. Le quali non solo percepiscono le vibrazioni ma a loro volta le emettono ricodificandole in un linguaggio sonoro-musicale. Un universo per millenni sconosciuto all’uomo ed ora capace di evocare il senso più intimistico della natura.
Il geografo Giacomo Corna Pellegrini ricordava «La realtà può conoscersi solo dall’interno, tramite una conoscenza empatica».
Entrare in contatto con le vibrazioni primordiali delle piante, scoprire questi processi biologici, aumenterà la nostra empatia con Madre Natura, accrescendo in noi la consapevolezza di essere legati a Lei da un filo sempre più visibile.