La cicoria: originaria del bacino del Mediterraneo e apprezzata in cucina da millenni. Famoso per per le sue proprietà medicinali
La cicoria (Cichorium intybus), conosciuta anche con l’appellativo di radicchio selvatico, è una pianta che cresce in modo spontaneo e fa parte della famiglia delle Asteraceae.
Originario del Nord Africa, questo ortaggio è diffuso largamente anche in Europa e in Asia.
Le proprietà
Questa radice offre molte proprietà mediche: è un ottimo antiossidante e depurativo per il fegato, funge da disinfettante, astringente e disintossicante.
La cicoria è ricca di fibre, vitamine, sali minerali e tannini. Inoltre, stimola l’appetito, aiuta la digestione e l’assorbimento dei grassi ed è quindi alleato prezioso nelle diete. Utile anche in caso di gotta, in quanto funge da diuretico naturale. Infine, il consumo di cicoria abbassa il colesterolo, stimola la concentrazione e favorisce il buon riposo.
Tutte queste qualità ne fanno non solo un ottimo ingrediente, ma anche un pianta con spiccate proprietà medicinali.
Gli usi
La cicoria aumenta la secrezione dei succhi gastrici e quindi consiglio la tisane di cicoria dopo gli stravizi a tavola.
L’estratto di radice ha proprietà sedative che influiscono in modo positivo sull’ansia e lo stress e aiutano a tranquillizzare lo stato d’animo.
In antichità
Pianta erbacea conosciuta e apprezzata per le sue virtù terapeutiche dai Greci come kìchora, ma anche come kichòria oppure kichòreia. Il medico botanico Dioscoride Pedanio, la raccomandava per i disturbi di stomaco e per favorire la digestione. Il medico romano Galeno la riteneva amica del fegato, e il naturalista Plinio il Vecchio, ne decantava le virtù nevralgiche, diuretiche, stomachiche e calogoghe. Ovidio, elesse la cicoria a simbolo di fedeltà. Il cuoco della Roma Imperiale Apicio, la chiamava “intuba”, e la presentava a tavola in insalata, condita con garum, olio e cipolla affettata. Castore Durante consigliava alle donne che avessero le mammelle “languide” di applicarne il succo perché ” le ritira e le assoda”. A sua volta Pierandrea Mattioli riferiva con scetticismo: “scrivono alcuni superstitiosi, ovvero sperimentatori de gli occulti secreti di natura, che il suo suchio incorporato con l’olio e unto per tutto il corpo fa impetrare favori appresso à i grandi magnati e conseguire da loro ciò che si desidera”. Sin dal XVII secolo è impiegata per usi alimentari e, sempre a partire da quel secolo, fu usata anche come surrogato del caffè ottenuto dalla radice tostata e macinata.