I pesci non hanno arti conformati in modo da poter svolgere lavori di fatica: per questo un pesce deve utilizzare la bocca
Le loro pinne, infatti, sono troppo delicate e possono fare ben poco oltre a ventilare uova o spazzare via i sedimenti. Per questo, quando deve mettersi all’opera per fare qualche cosa di “manuale”, un pesce deve utilizzare la bocca. Nei pesci, infatti, essa serve solo a mangiare, ma può adempiere a molte altre funzioni. Ad esempio tastare, spostare, scavare, costruire e sfidare gli avversari in accanite lotte a “bocca di ferro”. Questo , per dimostrare chi è il più forte.
Ma questo non è tutto perché ci sono pesci, definiti incubatori orali, che utilizzano la bocca come contenitore per le uova. Come accade a questo opistognatide ripreso da Raffaele Livornese all’interno della sua tana sui fondi corallini delle Filippine.
Gli opistognatidi, detti anche pesci minatori per le loro abitudini, sono pesci bentonici e sedentari. Simili a grossi ghiozzi, che vivono in tane profonde scavate, manco a dirlo, con la bocca, nei sedimenti e rinforzate con ciottoli e frammenti di corallo. Se non sono disturbati, stazionano a una quindicina di centimetri sopra il loro rifugio in cui sono lesti a rientrare in caso di pericolo.
La riproduzione
Nel periodo riproduttivo, i maschi si fanno più arditi e passano più tempo fuori tana. Questo perché devono attirare le femmine corteggiandole all’alba o al tramonto. Oppure, più romanticamente, in una notte di luna piena o di luna nuova, cercando di indurle a entrare nella loro tana. Quando ciò avviene e i due si piacciono, la femmina depone una masserella di uova che il maschio immediatamente feconda per poi prenderle in bocca e incubarle fino al momento della schiusa.
Poiché le uova possono essere alcune centinaia e a poco a poco aumentano di volume, è facile capire perché papà opistognatide tenga la bocca spalancata e non esca più dalla tana. Per fortuna l’incubazione è abbastanza rapida e dopo poco più di una settimana le uova cominciano a schiudersi liberando piccole larve lunghe circa 4 mm che vivranno per due settimane nel plancton per poi portarsi sul fondo e cominciare a scavare la propria tana. Quanto ai padri, dopo un breve periodo di riposo per rimettere a posto le mascelle e recuperare il peso perduto, sono pronti a un nuovo corteggiamento e a ospitare un nuovo lotto di uova nella loro grande bocca incubatrice.