Scoperta da poco, la vespa Godzilla è un raro esempio di vespa parassita capace di tuffarsi in acqua, per dare la caccia alle prede che vivono negli stagni.
Con il termine “vespa parassita” ci si riferisce a un vastissimo gruppo di insetti imenotteri che hanno in comune lo stile di vita. Le madri depongono le uova nel corpo di altri artropodi, causando prima o poi la morte dell’ospite. E fornendo alla loro prole tutto il nutrimento che serve per arrivare alla schiusa.
Il tuffo della vespa
In questo gruppo, la vespa Godzilla è una delle ultime arrivate. Ma si è già fatta notare: scoperta in Giappone da un gruppo di ricercatori dell’università di Osaka. Studiata dall’entomologo José Fernández-Triana della Canadian National Collection of Insects. I risultati pubblicati su Journal of Hymenoptera Research hanno rivelato che la Godzilla è una delle pochissime vespe parassite capaci di nuotare per andare a caccia.
La vespa in questione, scoperta per caso dai ricercatori di Osaka mentre stavano compiendo ricerche sugli stagni della prefettura. È più piccola di un chicco di riso, gialla e nera come molte vespe. E gli ospiti che preferisce per la deposizione delle uova sono i bruchi di una falena locale, Elophila turbata.
Perchè si chiama Godzilla?
Questi ultimi però vivono e crescono negli stagni. Poco sotto la superficie dell’acqua, in piccoli “contenitori” creati apposta dai genitori utilizzando frammenti di piante. Per raggiungerli, le vespe Godzilla devono tuffarsi e nuotare è un’azione molto inusuale per le vespe parassite. Che solitamente preferiscono non bagnarsi. Osservato per la prima volta in natura, il comportamento si è ripetuto anche in laboratorio.
Mesi di osservazioni hanno dimostrato che, nella maggior parte dei casi, le vespe Godzilla catturano la loro preda in modo più tradizionale: aspettano che un bruco emerga dalla sua “custodia” e lo infilzano con l’ovopositore (l’appendice, sottile e perforante, che serve alla deposizione delle uova, ndr). Se le prede non si fanno vedere, però, queste vespe non si fanno nessun problema a tuffarsi, e a restare sott’acqua per parecchi secondi: Fernández-Triana racconta di un esemplare che è rimasto in apnea per quattordici secondi mentre cercava di estrarre un bruco dal suo rifugio.
Microgaster godzilla (a proposito, il soprannome deriva dal fatto che queste vespe si tuffano sott’acqua e ne riemergono trionfalmente dopo la caccia) è tra l’altro l’unica vespa parassita acquatica della sua intera sottofamiglia; ora Fernández-Triana vuole continuare a studiarla per capire come faccia a individuare la sua preda sott’acqua prima di tuffarsi.