Migliora la sensibilità ambientale degli italiani

Uno studio commissionato da Engie Italia ha indagato se e come l’emergenza Covid-19 ha cambiato la sensibilità climatica e ambientale di cittadini e aziende

Lo studio Euromedia Research è stato commissionato da Engie Italia. Esso ha indagato se e come l’emergenza Covid-19 ha cambiato la sensibilità ambientale e climatica di cittadini e aziende. Ciò rispetto ai cambiamenti climatici e ambientali.

“Più per meno CO2”. Ovvero dobbiamo agire, tutti insieme, per invertire la rotta. Ridurre le CO2, fermare il surriscaldamento globale e migliorare la qualità della vita nelle nostre città. Questo il tema centrale dell’Engie Green Friday dello scorso anno.

I dati dello studio Euromedia

Un anno dopo, con la pandemia in corso, questo intento non ha perso valore, anzi. Un dibattito tra esperti, opinion leader e scienziati per affrontare una doppia sfida: ambientale e sociale. Lo studio Euromedia evidenzia una maggiore presa di coscienza- Ciò rispetto alla sostenibilità da parte di cittadini. Ben il 68% ha infatti dichiarato di aver modificato i propri comportamenti. Cercando di ridurre le proprie emissioni inquinanti, dopo l’arrivo della pandemia. Un incremento del +12,4% rispetto ai riscontri ricevuti un anno fa, prima del Covid. Il 40% delle aziende ha continuato nei propri programmi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica. Il 48% delle Aziende è consapevole che i cambiamenti climatici influenzeranno la propria attività e il proprio settore nei prossimi 5 anni.

“Il modo con cui il Covid-19 ha stravolto le nostre vite e abitudini ha evidentemente portato una riflessione collettiva. Un riflessione sulla fragilità dell’uomo e del pianeta. E ancora sull’importanza delle nostre scelte. – Sottolinea Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research. – A seguito della pandemia le persone sono più consapevoli dell’impatto negativo delle attività dell’uomo sull’ambiente. Quasi la totalità degli italiani (92,7%) ha deciso di modificare in modo virtuoso i propri comportamenti”.

“Dieci mesi fa la più grande sfida di fronte all’umanità era la stessa di oggi. Contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare il pianeta. Vedevamo però le cose con occhi diversi. Sembravano problemi molto più lontani di quanto non lo fossero davvero. – Afferma Barbara Gallavotti, Biologa e autrice -. L’emergenza del Covid ci ha fatto toccare con mano quanto la nostra specie continui ad essere fragile. Ma ci ha anche costretti a sperimentare soluzioni che avremmo detto quasi impraticabili. Ci ha dimostrato quanto rapidamente possono cambiare le nostre abitudini. Non ultimo, ha messo in luce l’importanza di discutere dei temi di scienza sulla base di informazioni corrette”.

Le risposte di cittadini e aziende

Dalle risposte emergono, quindi, le azioni concrete adottate dai cittadini e aziende per ridurre l’impatto sul pianeta. Le più diffuse: per il 30% degli intervistati la scelta di prodotti ecosostenibili. Tra essi scelta di km zero e marchi che garantiscono il rispetto dell’ambiente. Per il 29% interventi in casa volti a una maggiore efficienza energetica. Dunque la scelta di infissi, cappotto termico, sostituzione caldaia, termostato intelligente. Infine la scelta di mezzi di trasporto non inquinanti. Principalmente bici, mezzi elettrici o pubblici, per il 24% degli intervistati. Vi è anche un 9% che ha installato pannelli fotovoltaici. E ancora un 7% che sceglie un fornitore di energia che garantisca la produzione da fonti rinnovabili.

La leva principale, però, nonostante il maggiore interesse per la sostenibilità sia lato cittadini che aziende, rimane l’aspetto economico. Le aziende chiedono infatti in maggioranza contributi a fondo perduto (33,5%) e sgravi fiscali (22%). Seguiti (19%) da incentivi statali e un quadro normativo più chiaro. Anche i cittadini sono più propensi ad agire se possono mettere in campo azioni a costo zero. O anche che prevedano un risparmio o un incentivo. Per la maggior parte degli intervistati, infatti, fare scelte sostenibili comporta costi maggiori. Ad esempio, seppure non sia così, per molti intervistati (52,8%) costa di più scegliere energia da fonti rinnovabili.

L’adozione di tecnologie digitali

Un altro aspetto che la pandemia ha reso evidente e sul quale ha portato una forte accelerazione è l’adozione di tecnologie digitali. Queste sono divenute improvvisamente indispensabili. Soprattutto per permettere la continuità aziendale. Del ruolo fondamentale delle tecnologie digitali per una maggiore sostenibilità sono convinte il 69,2% delle aziende. Il digitale è considerato ancora più importante per il monitoraggio delle attività in ottica di rispetto dell’ambiente.

“Le città sono i principali motori della nostra aggressione all’ambiente – dichiara Stefano Mancuso, botanico, accademico e saggista -. Attualmente intorno al 70% del consumo globale di energia e oltre il 75% del consumo mondiale di risorse naturali sono a carico dei centri urbani. Questi producono il 75% delle emissioni di carbonio e il 70% dei rifiuti. Abbiamo urgente necessità di cambiare la nostra idea di città. Questa pandemia è un’opportunità per ripensare alla convivenza con la natura. Dobbiamo puntare a una smart city che in realtà sarà una città giungla. Va intesa non come un luogo pericoloso, al contrario. Un luogo partecipe dell’ambiente naturale che contribuisce a trasformare i nostri centri urbani. Centri altamente tecnologizzati e connessi in una nicchia ecologica duratura”.

Secondo il parere degli intervistati il maggior potere nel rallentare il riscaldamento globale è in mano a istituzioni e aziende. Dunque un cambiamento a favore della sostenibilità grazie all’intervento del Governo (41%). Poi delle istituzioni locali (25%) e infine delle aziende (15%). Significativo come solo l’8% ritenga che la pubblica istruzione possa avere un ruolo importante in questo senso.

La sostenibilità ambientale come fabbisogno

“Già nel Piano Strategico triennale per la Ricerca e l’Innovazione di Regione Lombardia – spiega il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala – è stata individuata la sostenibilità ambientale come uno degli ambiti principali che incidono sullo sviluppo del nostro territorio. Tema trattato anche nella recente consultazione pubblica sulla prossima Strategia di Specializzazione Intelligente. Questa si è svolta sulla Piattaforma Open Innovation e hanno partecipato oltre 650 soggetti.

Ne è emerso che la sostenibilità ambientale è considerata tra i primi fabbisogni. Essi diventeranno prioritari nel periodo post Covid e post emergenza. – Ha aggiunto il Vicepresidente. – Con le nostre politiche regionali ci stiamo sempre più muovendo verso un modello di innovazione responsabile. Ciò anche attraverso misure come la nostra recente Call Hub per la Ricerca e l’innovazione. Questa vede finanziati 8 progetti nell’ambito della sostenibilità. Essi intervengono su numerosi problemi ambientali che coinvolgono il mondo occidentale”, ha concluso Sala.

Engie Italia

“Ogni anno noi di ENGIE realizziamo un evento che ha l’obiettivo di sollevare e alimentare la riflessione sulla riduzione delle emissioni di CO2. Più in generale sulla sostenibilità – sottolinea Damien Terouanne, CEO di ENGIE Italia -. In questo anno difficile, la sostenibilità rimarca la sua centralità. Lo confermano i risultati della ricerca da noi commissionata a Euromedia. Essa è la destinazione del 37% del Recovery Fund a investimenti green e Il Green New Deal europeo. Esso punta a elevare il proprio impegno di riduzione dei gas serra almeno al 55% entro il 2030.

L’ambizione di ENGIE – prosegue Damien Térouanne – è accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral. Ritengo che l’attuale momento storico ed economico evidenzi come la transizione sia obbligata e urgente. E’ necessario quindi ripensare al nostro sviluppo futuro. Uno sviluppo più resiliente, durevole e sostenibile. Raggiungeremo l’obiettivo solo grazie alla combinazione di tutti gli sforzi. Globali, dei singoli paesi, ma anche delle citta, delle aziende così come a livello residenziale’.

La campagna social “Quattro campioni dello sport su Tik Tok contro il cambiamento climatico“

A moderare l’Engie Green Friday Forum Tessa Gelisio, esempio di cittadino attivo che agisce per la diffusione dell’educazione ambientale. Gelisio è Presidente della Onlus ForPlanet. Nell’ambito dell’Engie Green Friday, un ulteriore iniziativa è stata lanciata da Engie. La campagna social “Quattro campioni dello sport su Tik Tok contro il cambiamento climatico“.

I nuotatori Marco Orsi e Arianna Talamona, la kitesurfer Francesca Bagnoli e il mountain runner Francesco Puppi. Questi, a partire dal 20 novembre, informeranno i giovanissimi attraverso la loro piattaforma social. Il social di riferimento è appunto Tik Tok, su cui creeranno contenuti video. Questi quattro atleti si presentano in qualità di Engie Planet Ambassador. Con il loro impegno, incarnano i valori dello sport. Valori naturalmente connessi con la sostenibilità, il benessere, la natura, il rispetto e la visione. Essi sono stati scelti per raggiungere e sensibilizzare la GenZ. Da ciò anche la scelta della piattaforma. Essa sarà estremamente efficacie per raggiungere coloro che del futuro del pianeta ne trarranno maggior beneficio.