Immaginate di trovarvi sott’acqua e di vedervi passare davanti, trasportato dalla corrente, una sorta di salsicciotto elegante e traslucido.
Carinaria: una creatura munita di conchiglia e animata da delicati movimenti che le fanno cambiare forma. Riesce ad allungarsi e respingersi quasi fosse un personaggio della serie animata dei Barbapapà.
Lo strano organismo
Lo strano organismo che vi abbiamo sommariamente descritto risponde al nome di Carinaria lamarcki e appartiene agli Eteropodi. Un curioso gruppo di molluschi planctonici pelagici. Francesco Turano, autore di questa foto, si è imbattuto in questo essere nelle acque dello Stretto di Messina. Dove nei mesi invernali, dopo forti mareggiate, si può rinvenire con discreta frequenza anche sulle spiagge.
Una vita in balia delle correnti
Tra le tante modalità di vita possibili, questi molluschi hanno deciso di abbandonare il fondo marino per vivere liberi nell’acqua e farsi trasportare dalle correnti come meduse, rinunciando al colore e, in parte, alla protezione di una conchiglia.
In verità essa esiste, ma è piccola, simile ad un cappellino carenato, ricurvo all’indietro, con pieghe trasversali diritte o leggermente ondulate e una struttura a spirale che corrisponde alla sua parte embrionale. Di natura calcarea, trasparente o leggermente opaca, la conchiglia protegge e permette di vedere alcuni organi interni.
Il cui insieme costituisce una delle poche parti colorate dell’animale. Va detto, infine, che la carinaria abitualmente tiene la sua conchiglia rivolta verso il basso e non verso l’alto come è normale nei molluschi gasteropodi e come di solito appare nei disegni e in molte foto che riguardano questa specie.
Spinto dalle correnti
Mentre vaga spinto dalle correnti, il nostro mollusco si mostra poco reattivo. I suoi tessuti trasparenti paiono racchiudere come un sacchetto di plastica la stessa acqua in cui il mollusco è immerso. Osservandolo più da vicino, tuttavia, si notano, lungo la parte mediana del corpo, una pinna dorsale e una ventrale (ma tenuta verso l’alto). Che è particolarmente mobile e serve all’animale per muoversi o aderire tramite una sorta di ventosa a oggetti galleggianti da cui farsi trasportare.
Carinaria , insospettabile cacciatore
Quanto fin qui scritto suggerisce l’idea di un animale pigro. In realtà, la carinaria è in grado di muoversi rapidamente soprattutto se si sente minacciata. Oppure quando deve inseguire le sue prede costituite da altri animali planctonici quali salpe, piccoli crostacei, larve di vari animali e perfino piccoli pesci.
Infatti, questo mollusco pelagico è un attivo cacciatore che si serve di occhi efficienti per individuare e inseguire le prede. Le quali vengono risucchiate con una speciale appendice a proboscide presente nella sua parte anteriore biancastra. Poi triturate con la robusta radula. Insomma, un tipetto poco raccomandabile e che è un bene non superi i 15-20 cm, altrimenti chissà.