occhio

Alcune cellule retiniche frenano i processi neurodegenerativi

Le cellule bipolari della retina riescono a bloccare i processi neurodegenerativi dei pazienti affetti da sclerosi multipla.

Particolari elementi retinici, le cellule bipolari, sono in grado di bloccare i processi neurodegenerativi presenti nei pazienti con sclerosi multipla. Lo rileva infatti uno studio dell’IRCCS Fondazione Bietti, in collaborazione con l’IRCCS Neuromed e la Clinica Neurologica dell’Università di Tor Vergata. Questo è attualmente consultabile sul Journal of Clinical Medicine.

La complessa architettura retinica può essere sintetizzata in tre classi di cellule. I primi sono i fotorecettori retinici: coni e bastoncelli, che trasformano lo stimolo luminoso in stimolo elettrico. Dopodiché troviamo gli elementi neuronali della retina, le cellule ganglionari, i cui prolungamenti formano il nervo ottico. Questo veicola le informazioni visive sotto forma di impulsi bioelettrici dall’occhio al cervello. Infine le cellule bipolari, che hanno il ruolo di connettere i fotorecettori alle cellule ganglionari.

In questo studio, si è scoperto che in pazienti con sclerosi multipla i processi neurodegenerativi, che compromettono sempre le cellule ganglionari, possono arrestarsi a livello delle cellule bipolari. Gli 88 pazienti studiati sono stati selezionati tra 2016 e 2020 da un complesso di 342 pazienti in base a specifici criteri di inclusione.

L’IRCCS Fondazione Bietti ha effettuato svariati studi. E’ stato evidenziato come la valutazione morfo-funzionale della retina costituisca un ottimo modello “in vivo” per studiare i fenomeni neurodegenerativi in svariate patologie. Tra queste, il glaucoma, la sclerosi multipla, la malattia di Alzheimer o la malattia di Parkinson.

Nel caso della sclerosi multipla, la comprensione dei peculiari meccanismi sottostanti a questo ruolo di “barriera” delle cellule bipolari retiniche, può aprire per gli studiosi importanti campi di ricerca atti a ridurre l’estensione dei processi neurodegenerativi con conseguente miglioramento delle varie forme di disabilità (visiva, motoria, sensoriale) che affliggono i pazienti con questa patologia. 

About Letizia Gusai

Appassionata di lettura e scrittura, sta terminando il suo percorso di studi in Beni Culturali e Spettacolo. Adora viaggiare e guardare film.

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