Nell’Oceano Pacifico ci sono dei coralli che sembrano essersi adattati all’aumento delle temperature negli oceani e non sbiancano.
Uno degli effetti più devastanti e immediati dell’aumento delle temperature nei nostri oceani è la rapida morte dei coralli. Con il fenomeno del bleaching (sbiancamento), in particolare. Che sta decimando le barriere coralline di tutto il mondo. Solo nel 2016, in Australia, la Grande Barriera Corallina ha perso circa il 50% della sua superficie per questo motivo.
Ci sono però dei coralli (Antozoi) che sembrano resistere meglio di altri all’aumento della temperatura dell’acqua. É quanto risulta da uno studio pubblicato su Global Change Biology. Che segnala l’esistenza di barriere coralline con queste caratteristiche nel Pacifico orientale.
Uno studio fuori tempo
La pubblicazione è il risultato di un lavoro che copre 44 anni di studi sui coralli della fascia tropicale del Pacifico orientale. I cui numeri, spiega il coordinatore della ricerca, James Porter, non sono però riferiti a questo periodo. Ci sono state morìe ed episodi di bleaching dovuti a fenomeni climatici come El Niño. Ma le barriere di questa zona del Pacifico riescono sempre a riprendersi e tornare ai livelli pre-crisi nell’arco di 10-15 anni.
Con l’aiuto delle alghe
Lo studio prova anche a fornire una possibile spiegazione alla straordinaria capacità di adattamento di queste barriere: per esempio, la maggior parte delle specie che le compongono si riproducono molto rapidamente e vivono in simbiosi con alghe che tollerano le alte temperature – un dettaglio fondamentale, perché è proprio la morte delle alghe simbiotiche a dare il via ai fenomeni di bleaching nelle barriere coralline.
Ci sono poi fattori climatici, per esempio la maggior copertura nuvolosa di queste aree e la presenza di correnti più fredde dell’acqua circostante, che mitigano gli effetti dell’aumento delle temperature.