È meglio consumare il latte animale o quello vegetale? Se dobbiamo scegliere pensando all’impatto ambientale vince il secondo. Ma è meglio quello di soia, di riso o…?
Prima l’olio, ora il latte. Dopo lo studio che ha messo a confronto l’impatto ambientale dell’olio di palma con quello dell’olio di cocco. Su The Conversation è uscito un articolo firmato da due ricercatrici in Australia. Si interrogano su quale sia quello con il minore impatto ambientale. L’analisi non si limita a prendere in considerazione il latte animale (vaccino o caprino che sia), ma anche quello di origine vegetale. Da quello di soia a quello di noci.
Latte animale
In realtà, quella tra latte animale e vegetale è una falsa dicotomia. Nell’articolo si legge fin dall’inizio che quello di origine animale è troppo inquinante per poter essere anche solo preso in considerazione. Uno studio del 2018 ha stimato che la quantità di emissioni generate dalla produzione di vaccino o caprino è tripla rispetto agli equivalenti vegetali.
E vegetale: Meglio mandorle o soia?
Qui la risposta è più complessa, perché ogni tipologia ha pregi e difetti che variano anche su base geografica. Le mandorle, per esempio, richiedono molta acqua per crescere. Eppure il maggior produttore mondiale di latte di mandorla è la California. Uno Stato soggetto a siccità e incendi. Il cocco, invece, che pure è considerato uno dei prodotti più efficienti per la sua produzione, può diventare un rischio ambientale. Se diventa l’unica pianta coltivata in un’area.
Secondo le ricercatrici, quindi, bisogna scegliere ogni prodotto non solo in base al contenuto ma anche alla provenienza. Infine, non bisogna legarsi a un singolo tipo. Ma è meglio cambiare spesso varietà, perché anche il latte più green ha un forte impatto ambientale se viene prodotto e acquistato in quantità industriali.