L’impatto dell’inquinamento luminoso è ormai talmente netto che un bagliore diffuso di colore arancione illumina i due terzi delle aree naturali a più alto tasso di biodiversità.
Esistono due tipi di inquinamento luminoso. Quello intenso e biancastro che rende le nostre città simili ad alberi di Natale perpetui. E, più lontano dai centri abitati, una luminosità diffusa dai toni aranciati, meno accecante ma estesa ben al di là delle aree urbane.
Secondo uno studio dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, questo skyglow è ormai così onnipresente da oscurare le stelle in due terzi delle aree a più alto tasso di biodiversità del Pianeta.
Diffusione della luminosità
Nella ricerca, pubblicata su Animal Conservation, gli scienziati hanno confrontato i dati satellitari che mappano la diffusione di questa luminosità del cielo notturno con quelli sulla distribuzione degli hotspot mondiali di biodiversità, le Key Biodiversity Areas. Meno di un terzo di questi paradisi naturali risultava del tutto protetto dall’inquinamento luminoso. La metà di essi, in particolare in Europa e Medio Orient, era pervasa e attraversata completamente dalla luminosità artificiale.
Sappiamo che le luci delle città disturbano il ciclo di vita degli animali, alterano le relazioni tra prede e predatori, anticipano la fioritura delle piante. Poco si conosce delle reazioni di animali e vegetali che vivono lontani dai centri abitati. Così come dei possibili effetti di un tipo di luce meno intensa e meno localizzata come questa luminosità diffusa.
Inquinamento luminoso e insetti
Le luci notturne disturbano lo sviluppo e la riproduzione di molti insetti, oltre ad avvantaggiare i predatori. E così si rischia l’estinzione. Ogni anno nel mondo, la massa totale degli insetti decresce del 2,5%. Un ritmo che ne porterebbe alla completa scomparsa nel giro di un secolo. I conservazionisti la chiamano “insect apocalypse” . E, il rischio di estinzione coinvolge tutte, ma proprio tutte, le specie di insetti del mondo. Senza di loro, gli ecosistemi del pianeta crollerebbero uno dopo l’altro.
Cosa possiamo fare
Diversamente da altre forme di inquinamento, però, quello luminoso è il più facile da contrastare. Questo non vuol dire che dobbiamo spegnere tutte le luci notturne in tutto il mondo, solo che dobbiamo usarle saggiamente e con misura. Per ridurre l’inquinamento luminoso, occorre intervenire sulla forma primaria di inquinamento luminoso – quella cittadina: per esempio spegnendo per alcune ore, quando non sono strettamente necessarie, le luci a direzione orizzontale, che creano quella riconoscibile nebbiolina appena sopra lo skyline.