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La Natura che scompare: dall’Artico all’Australia

Cosa hanno in comune i ghiacci dell’Artico e la Grande Barriera corallina australiana?

La Natura: i ghiacci dell’Artico e la Grande Barriera corallina australiana purtroppo sono accumunati da un inesorabile destino. Stanno velocemente scomparendo a causa dei cambiamenti climatici causati dai gas serra.

L’Artico è entrato in una spirale mortale

I ghiacci della regione artica si stanno consumando più velocemente di quanto si prevedeva. In Groenlandia la calotta glaciale potrebbe aver già superato il punto di non ritorno. Le nevicate annuali non sono più sufficienti a reintegrare la perdita di neve e ghiaccio durante lo scioglimento estivo dei 234 ghiacciai del territorio. Gli scienziati hanno calcolato che la perdita di ghiaccio procede al ritmo di 1 milione di tonnellate al minuto.

Non solo, la Siberia settentrionale e l’Artico canadese si stanno riscaldando tre volte più velocemente del resto del mondo. Gli ultimi studi sui cambiamenti climatici calcolano che il ghiaccio marino estivo che galleggia sulla superficie dell’Oceano Artico potrebbe scomparire completamente entro il 2035.

Scongelamento

In Siberia, nella tundra si formano crateri giganti dovuti allo scioglimento del permafrost. Questo scongelamento del terreno rilascia due temibili gas serra nell’atmosfera, anidride carbonica e metano, e aggrava così il riscaldamento del Pianeta. C’è anche un fenomeno nuovo e incredibile, il proliferare degli incendi boschivi, ormai comuni nelle zone più calde e secche dell’Artico. Nelle ultime estati, gli incendi hanno imperversato nella tundra di Svezia, Alaska e Russia, distruggendo ampie aree di vegetazione.

Lo sbiancamento della Grande Barriera Corallina

La Natura: nell’ultimo quarto di secolo, la Grande Barriera Corallina, uno degli habitat più preziosi della Terra, ha perso metà dei suoi coralli. La capacità di recupero della barriera è compromessa dai cambiamenti climatici. Uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society ha misurato i cambiamenti nelle dimensioni delle colonie di coralli per capire la loro capacità di riprodursi.

Il dott. Andy Dietzel, principale autore dello studio, e altri ricercatori dell’ARC Center of Excellence for Coral Reef Studies, hanno ammonito: «Un tempo pensavamo che la Grande Barriera Corallina fosse protetta dalle sue dimensioni. Ma i nostri risultati mostrano che anche il sistema della barriera corallina più grande e relativamente ben protetta del mondo è sempre più compromesso e in declino».

La morte di alghe e polipi

La Natura: morte di alghe e polipi a causa del riscaldamento dell’acqua rende fragili i coralli – visivamente si “sbiancano” –  che vengono quindi erosi dalle correnti. Lo sbiancamento ha contribuito alla forte perdita di colonie di corallo nella Grande Barriera Corallina settentrionale e centrale nel 2016 e nel 2017. All’inizio del 2020, anche la parte meridionale della barriera è stata esposta a temperature record. I ricercatori hanno imputato al cambiamento climatico la principale causa di sofferenza dei coralli.

 

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