La sedentarietà aumenta il rischio di andare incontro ad insufficienza cardiaca grave, ma questo succede anche se si fa attività fisica regolare
La sedentarietà, anche se alternata all’attività fisica, aumenta il rischio di andare incontro ad insufficienza cardiaca grave. Ciò succede anche se il soggetto fa attività fisica regolare. Ciò vale, secondo un nuovo studio pubblicato su Circulation: Heart Failure, in particolare per le donne tra i 50 e i 79 anni.
Si parla di pause frequenti con sedute prolungate o con posizione sdraiata, come spiega Michael J. LaMonte, l’autore principale dello studio nonché professore di epidemiologia dell’Università di Buffalo, New York.
Analizzati i dati di 81.000 donne in post-menopausa
LaMonte ha analizzato i dati di quasi 81.000 donne, seguite per una media di nove anni, in post-menopausa (con un’età media di 63 anni). L’analisi era in merito al rischio di insufficienza cardiaca.
La quantità di tempo trascorsa, durante il giorno o da svegli, sedute, sdraiate oppure attive fisicamente veniva riferita dagli stessi soggetti.
Soggetti divisi in tre gruppi
Le donne venivano divise in tre gruppi, a seconda del numero di ore durante le quali stavano sedute o sdraiate. Ciò durante il giorno o comunque quando non dormivano. Nel primo gruppo c’erano i soggetti che stavano in queste posizioni per 6,5 ore o di meno. Nel secondo gruppo per 6,6-9,5 ore e nel terzo gruppo per più di 9,5 ore.
Su più di 80.000 donne, 1402 venivano ricoverate in ospedale per insufficienza cardiaca durante il periodo di follow-up.
Chi stava meno seduta o sdraiata era meno a rischio di insufficienza cardiaca grave
I ricercatori notavano che quelle donne che stavano per più di 9,5 ore al giorno sedute o sdraiate avevano il 42% di probabilità in più di essere ricoverate per insufficienza cardiaca rispetto alle donne del primo gruppo.
Le donne del secondo gruppo, quelle che avevano riferito di stare 6,6-9,5 ore sedute o sdraiate durante la giornata, mostravano un rischio del 15% in più di essere ricoverate per insufficienza cardiaca, naturalmente sempre rispetto ai soggetti di primo gruppo. Lo studio escludeva dal conteggio le ore di sonno.
Discorso simile anche considerando le ore di sola seduta
Inoltre i ricercatori prendevano in considerazione anche la sola seduta e dunque non le ore da sdraiate, sempre durante la giornata e dunque non considerando le ore relegate al sonno.
In questo caso rispetto a quelle donne che dichiaravano di stare sedute per meno di 4,5 ore al giorno, quelle che avevano dichiarato di stare sedute tra le 4,6 e le 8,5 ore al giorno mostravano il 14% in più di rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.
Le donne che avevano dichiarato di stare sedute per più di 8,5 ore al giorno, mostravano un rischio del 54% in più di incorrere insufficienza cardiaca grave.
Discorso vale anche se si fa attività fisica quotidiana
Inoltre, e anche questo è un dato molto interessante, il rischio più grande veniva trovato anche in quelle donne più attive fisicamente. Ossia coloro che, per esempio, soddisfacevano i livelli di attività fisica quotidiana raccomandati.
Questo significa che ha molta importanza, almeno in termini di rischio di insufficienza cardiaca grave, anche non stare seduti (o sdraiati) troppo a lungo durante il giorno. Dunque che non basta fare quell’attività fisica raccomandata se poi durante il resto delle ore non ci si muove più.
Sono risultati abbastanza chiari che mostrano quanto la sedentarietà quotidiana ed abituale abbia delle implicazioni serie sulla salute, in questo caso cardiovascolare.