La Nasa ha fotografato onde d’urto che interagiscono tra loro. Ottenere lo scatto giusto, però, non è stato facilissimo. Ecco a cosa serviranno queste immagini.
Le foto delle onde d’urto, di quei “ventagli” colorati, nei giorni scorsi, hanno fatto il giro del web, da Instagram a Facebook. Parliamo delle immagini che la Nasa ha pubblicato per documentare gli sviluppi dei suoi studi nel campo del volo supersonico. Cosa rappresentano e come sono state ottenute? Le foto mostrano due jet supersonici sperimentali T-38. E i ventagli sono le onde d’urto che si formano quando gli aerei superano la velocità del suono.
Sono state scattate con la tecnica della strioscopia che permette di visualizzare le compressioni di un fluido (in questo caso, l’aria).
Un’impresa complicata
Ci sono voluti parecchi preparativi perché era necessario che i due jet supersonici fotografati (due T-38 della Nasa) volassero in formazione. Poi, a una precisa distanza tra loro (9 metri). E che raggiungessero velocità supersonica. Nel momento in cui si fossero trovati al di sotto di un terzo aereo (un B-200) a bordo del quale era installato il sistema di acquisizione delle immagini.
Alla fine l’allineamento di tutte queste condizioni è stato raggiunto. E il risultato è stato un set di immagini che mostra con chiarezza eccezionale (e per la prima volta, in volo) come le onde d’urto interagiscono con le scie degli aerei. Nella loro versione originale le immagini erano monocromatiche e successivamente sono state elaborate e colorate dalla Nasa per migliorarne la visualizzazione.
Ma come si formano quelle onde d’urto?
Gli aerei, volando, si fanno strada attraverso le molecole d’aria che si trovano davanti. E se la velocità del volo si avvicina a quella del suono le molecole d’aria non hanno più il tempo di fare spazio all’aereo stesso. Si crea un “tamponamento a catena” che aumenta la pressione. Provocando il famoso fenomeno del boom sonico. Nelle immagini, le aree più scure sono proprio quelle in cui le molecole d’aria si sono ammassate.
Progetto Sperimentale
L’esperimento della Nasa e le immagini ottenute, permetteranno ai tecnici di studiare un design. In grado di ridurre al minimo il boom sonico e di soddisfare così i regolamenti dell’aviazione che vietano il passaggio di aerei supersonici in prossimità di centri abitati. Proprio a questo scopo la Nasa sta lavorando (assieme all’azienda Lockheed Martin) all’X-59, aereo sperimentale che dovrebbe volare fra un paio d’anni e che dovrebbe essere molto più silenzioso dei suoi predecessori. Se tutto andrà come da programma, potremo presto assistere all’inizio di una nuova era dell’aviazione e al ritorno di nuovi jet passeggeri supersonici.