Anche se nessuno di noi vivrà tanto a lungo da poterlo confermare, è interessante sapere cosa accadrà fra circa 10 miliardi di anni
Milkomeda dalla fusione della Via Lattea (la nostra galassia) con la galassia di Andromeda prenderà vita un’unica “supergalassia”. Gli scienziati le hanno dato il nome di Milkomeda. Un tempo infinito per noi umani ma non enorme cosmicamente parlando.
Lo studio
Lo studio internazionale coordinato da un team del Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma, in collaborazione con l’Universitá di Heidelberg (Germania) e la Northwestern University (USA). Pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics, tratteggia il destino del nostro sistema stellare grazie a una serie di sofisticate simulazioni numeriche. Le quali sono realizzate con un sistema di calcolo di alte prestazioni a disposizione del gruppo di astrofisica teorica (ASTRO) del Dipartimento di Fisica della Sapienza.
La via Lattea
La Via Lattea, la galassia di cui fa parte il nostro sistema solare, fa parte di un ammasso di settanta galassie chiamato Gruppo Locale, composto, oltre che dalla nostra, anche dalle galassie di Andromeda e quella di M33 oltre a una serie di galassie minori, di dimensioni relativamente piccole.
Gli scienziati hanno osservato, sia nella Via Lattea che nella galassia di Andromeda, la presenza di immani buchi neri. La cui massa supera milioni di volte quella del Sole e che la posizione e la velocità relativa delle due galassie potranno portarle, tra 10 miliardi di anni, a entrare in collisione. Ponendo una serie di domande sul loro destino e su quello dei buchi neri al loro interno. Il centro di massa del Gruppo Locale si trova tra la Via Lattea e la galassia di Andromeda.
«La prima collisione tra le galassie – spiega Roberto Capuzzo Dolcetta della Sapienza – avverrà tra 4 miliardi di anni e la fusione tra circa 10 miliardi anni. Tempo curiosamente simile a quella che è la stima dell’età dell’Universo, ovvero dal Big Bang a oggi».
La collisione e la fusione tra le due galassie sarà un evento di portata epocale.
Milkomeda: i ricercatori calcolano, infatti, che i due buchi neri finiranno con l’orbitare l’uno a fianco all’altro provocando un cataclisma cosmico. «Ciò implica – spiega Roberto Capuzzo Dolcetta – che in un tempo mille volte più breve di quello necessario alla collisione delle galassie “madri”.
I buchi neri si scontreranno a loro volta dando origine a una esplosione di onde gravitazionali di potenza inimmaginabile. Miliardi di volte maggiore di quelle recentemente individuate dai grandi osservatori gravitazionali interferometrici della collaborazione internazionale LIGO-VIRGO negli Stati Uniti e in Italia».