Telemedicina

Telemedicina: ‘Stop alla tecnologia per pochi eletti”

R-evolution: Necessario garantire assistenza a tutti i pazienti a livello nazionale. Le parole di Gabbrielli e Díaz de Vivar

In Italia, in epoca Covid, è emerso il grave ritardo nella riforma dei servizi territoriali. Ciò ha mostrato la necessità indifferibile di spostare il fulcro dell’assistenza dei malati cronici dall’ospedale al territorio, necessità che
si acuisce in alcune Regioni rispetto ad altre. È arrivato il momento di vedere la telemedicina come investimento per il Sistema Sanitario e non un costo e del suo potenziale impatto sulla società e sulla salute.

Il progetto

Per fare in modo che l’adozione della telemedicina nella presa in carico del paziente cronico – nello specifico, della persona con diabete – non sia più appannaggio di pochi eletti, ma una realtà concreta per tutti i pazienti che ne possono trarre beneficio, è nato il progetto Telemedicine R-evolution, avviato lo scorso luglio, voluto da Roche Diabetes Care e realizzato in collaborazione con Mondosanità, di cui si è fatto il punto nel Webinar TELEMEDICINE R-EVOLUTION – TELEMEDICINA E GESTIONE DEL
PAZIENTE CRONICO NELL’ERA COVID-19: COME È EVOLUTA LA SITUAZIONE IN QUESTI 6 MESI E COSA CI ATTENDE.

Le parole di Franco Gabbrielli

«Il Servizio Sanitario Nazionale dall’inizio dell’emergenza sanitaria da COVID-19 ha cercato di mettere in atto strategie nuove. E non solo per riuscire a contenere non solo i danni derivati direttamente dal nuovo coronavirus. Il SSN è chiamato anche al massimo impegno per evitare il più possibile che le misure contenimento del contagio, limitando l’accesso di persona ad alcune prestazioni sanitarie, abbiamo effetti negativi sulla tempestività della diagnosi e sull’andamento della terapia di malattie croniche, oncologiche, malattie rare e disabilità. Sappiamo che i ritardi di erogazione delle necessarie attività sanitarie sono in grado potenzialmente di causare gravi conseguenze sulla salute delle persone».

I due rapporti ISS COVID-19 sulla Telemedicina

«Quindi, il Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’ISS ha pubblicato due Rapporti sulla Telemedicina. Uno iniziale con indicazioni per rendere rapidamente operativi servizi domiciliari in Telemedicina per l’assistenza primaria (tinyurl.com/yb62nocz). Il più recente dedicato invece alle modalità per ottimizzare l’uso della Telemedicina in Pediatria (Telepediatria tinyurl.com/y6ef8qwj)».

Inoltre:

«Altri Rapporti ISS COVID-19 dello stesso Centro Nazionale sono in fase di elaborazione. In questa serie di pubblicazioni viene posta particolare attenzione alle concrete possibilità assistenziali disponibili in Telemedicina. Mostriamo quanto sia fondamentale utilizzarle correttamente per garantire il più possibile la continuità di cura nel periodo di emergenza, ma anche successivamente. Le prestazioni e i servizi in Telemedicina non possono però essere improvvisati. Vanno pertanto forniti prioritariamente attraverso tecnologie digitali e di telecomunicazione computer assistite. Tecnologie in grado di offrire le migliori opportunità operative rispetto all’uso delle tecnologie precedenti».

Telemedicina

E ancora:

«Inoltre, affinché i sistemi di Telemedicina funzionino nella pratica quotidiana è fondamentale realizzarli sulla base delle reali necessità individuali dei pazienti e sulle caratteristiche dell’area geografica interessata. Occorre utilizzare in modo coerente su tutto il territorio nazionale modelli e pratiche scientificamente validati, in modo coordinato». Queste le parole di Francesco Gabbrielli, Direttore Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità.

Necessario un equilibrio tra pubblico e privato

Il periodo di pandemia da Coronavirus lo ha evidenziato. La stretta collaborazione tra Pubblico e Privato è fondamentale per costruire un Servizio Sanitario Nazionale funzionale. E soprattutto che sia orientato a garantire universalismo, uguaglianza ed equità per almeno altri 40 anni. In questo periodo di tempo la telemedicina rappresenta uno strumento per innovare in medicina garantire qualità di assistenza a tutti i cittadini.

Il parere di Rodrigo Díaz de Vivar

“I pazienti fragili e i malati cronici, come le persone con diabete e rispettivi caregivers, convivono quotidianamente con una condizione estremamente complessa. Sono milioni le persone in Italia che oggi sono fortemente a rischio e chiedono di essere aiutate, anche nella gestione in sicurezza e a distanza, laddove possibile. Per questo abbiamo deciso due cose. Da una parte avviare questa attività di sensibilizzazione. Dall’altra di investire in innovazione digitale e nello sviluppo di servizi e soluzioni che possano migliorare la qualità di cura. Ma anche allungare le aspettative di vita dei pazienti.” ha spiegato l’A.D. di Roche Diabetes Care Italy S.p.A.

Per saperne di più sulla telemedicina guarda il nostro articolo su Veronica Moi, ingegnera biomedica e pubblicista.

About Nicola Fois

Studente di Comunicazione. Appassionato di lingue, sport, musica e di tutta la letteratura riguardante questi temi

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