Una caratteristica di questa pianta sono i suoi meravigliosi fiori che durante la notte o brutto tempo si chiudono e si riaprono poi con il sole e il ritorno del tepore.
Il centocchio il cui nome scientifico è Stellaria media è una pianta spontanea, diffusa in tutto il mondo e molto comune in Italia.
Le doti del centocchio
Questa stellina dei prati ha moltissime doti, sia a livello curativo che purificante. Ricca di saponine, che posseggono ottime qualità, e utili in particolare per l’assorbimento di tutti i nutrienti. Il decotto di centocchio è utile per che soffre di anemia e artrite, ma non solo, in caso di tosse e catarro funge da mucolitico.
Ottimo diuretico e disintossicante naturale per reni e fegato, è usato anche in forma di macerato, in quanto risulta essere un potente purificante, lenitivo e rinfrescante sia per la pelle del viso che nella psoriasi. La stellaria è ricchissima di vitamine del gruppo B e vitamina C, utili per rafforzare il sistema immunitario.
Un’erba selvatica bella, buona e commestibile
I suoi rametti insaporiscono insalate, zuppe e ripieni. Bisogna, però, fare attenzione però a consumare solo i getti giovani della pianta per non eccedere con le saponine. Ha controindicazioni in gravidanza essendo ricca di nitrati, responsabili di aborti spontanei o malformazioni fetali.
Per riconoscerla il segreto è nei fiori
Per riconoscerla e distinguerla da un’altra erba che le assomiglia molto, la mordigallina (anagallis arvensis), ma che non è commestibile, è necessario prima di tutto guardare il fusticino. Quest’ultimo deve essere rotondo e con una fila di peletti su un lato (quello dell’anagallis è quadrangolare e non ha peli).
Ma la caratteristica più inconfondibile sono i fiori. Il centocchio ha dei minuscoli fiorellini bianchi a cinque petali, talmente frastagliati da apparire dieci, simili a stelline o ad un vorticoso mandala