Grande nube di Magella

Grande Nube di Magellano deforma la Via Lattea

La via Lattea subisce molto più fortemente gli effetti gravitazionali di una galassia satellite più piccola

Grande Nube di Magellano: la nostra galassia, infatti, viene tirata, attorcigliata e deformata con una violenza definita come “estrema”. Tutto questo dalla forza redazionale di questa galassia satellite.

Grande Nube di Magellano ha attraversato il confine della via Lattea creando scompiglio

Tutto è partito circa 700 milioni di anni fa quando l’LMC ha attraversato il confine della via Lattea creando scompiglio. Gli effetti di questo “sconfinamento” sono infatti visibili ancora oggi e anzi dovrebbero essere maggiormente presi in considerazione. In particolare, quando si analizza l’evoluzione della nostra galassia secondo gli autori di questo nuovo studio.
Oggi l’LMC è visibile più che altro come una piccola macchia nel cielo dell’emisfero meridionale. Questa galassia è circondata da un alone di materia oscura e sarebbe proprio la materia oscura a provocare le deformazioni nella via Lattea. Torcendone il disco a 115.200 km/h in direzione della costellazione di Pegaso.

La Via Lattea non si sta muovendo

Inoltre i ricercatori hanno scoperto, con somma sorpresa, che la via Lattea stessa non si sta muovendo. A causa della forza gravitazionale della galassia satellite, verso l’attuale posizione dell’LMC, come pensato in precedenza, ma verso un punto nella sua traiettoria passata. Ciò significa che l’LMC si sta allontanando dalla nostra galassia ad una velocità più alta di quanto mai calcolato, ossia di circa 370 km al secondo. Ora i ricercatori vogliono capire la direzione e il momento esatto in cui l’LMC si è toccata con la via Lattea. Anche perché questi dati potrebbero rivelarsi utili per capire la distribuzione della materia oscura in tutte e due le galassie.

La nostra galassia non si trova per nulla in uno stato di relativo equilibrio

“Siamo stati in grado di dimostrare che le stelle a distanze incredibilmente grandi, fino a 300.000 anni luce di distanza, conservano un ricordo della struttura della Via Lattea. Prima dello scontro con l’LMC e che formano uno sfondo su cui abbiamo misurato il disco stellare che vola nello spazio. Trainato dalla forza gravitazionale dell’LMC”, spiega Michael Petersen, l’autore principale dello studio. Secondo Jorge Peñarrubia, l’altro autore dello studio, i risultati di questa ricerca mostrano definitivamente che la nostra galassia non si trova per nulla in uno stato di relativo equilibrio.

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