Il mondo emette ogni anno circa 50 miliardi di tonnellate di gas serra. Per prevenire gravi cambiamenti climatici dobbiamo ridurre rapidamente le emissioni globali di gas serra.
Le emissioni di gas serra: per capire come possiamo ridurle nel modo più efficace è necessario studiare a fondo l’argomento. Fondamentale comprendere quali possono e non possono essere eliminate con le tecnologie attuali, dobbiamo prima capire da dove provengono le nostre emissioni. Il Climate Watch e il World Resources Institute hanno realizzato un grafico della ripartizione delle emissioni globali di gas serra (nel 2016).
Il quadro complessivo che emerge è che quasi tre quarti delle emissioni provengono dall’uso di energia; quasi un quinto dall’agricoltura e dall’uso del suolo e il restante 8% dall’industria e dai rifiuti. La riflessione è che così come le emissioni provengono da molti settori, abbiamo bisogno di soluzioni differenziate per decarbonizzare l’economia. Non esiste, cioè, una soluzione unica o semplice per affrontare il cambiamento climatico. Concentrarsi solo sull’elettricità, o sui trasporti, o sul cibo, o sulla deforestazione è insufficiente
Il settore energetico: esiste una soluzione?
Anche all’interno del settore energetico non c’è una soluzione semplice. Anche se potessimo decarbonizzare completamente la nostra fornitura di energia elettrica, dovremmo anche decarbonizzare tutto il riscaldamento degli edifici e il trasporto su strada. E avremmo ancora a che fare con l’inquinamento del trasporto marittimo e aereo, per le quali non disponiamo ancora di tecnologie a bassa presenza di carbonio.
Le energie rinnovabili
L’unica speranza per ridurre l’inquinamento e l’utilizzo di tali risorse dannose per l’intero pianeta, sono le risorse rinnovabili. Oramai da diversi anni al centro di dibattiti, sono metodi di utilizzo dell’energia che non vanno a distruggere o danneggiare il nostro pianeta. I più conosciuti sono i pannelli fotovoltaici che sempre più spesso si vedono sui tetti delle case e funzionano grazie all’energia solare. Al secondo posto, per “fama”, vi sono le centrali eoliche che sfruttano invece il vento. Molto più invasive, per le loro dimensioni, sono infatti spesso contestate per l’impatto ambientale.