Due strade diverse
La zanzara Aedes aegypti, uno degli insetti maggiormente responsabili di infezioni zoonotiche, è una specie nativa dell’Africa. La versione originaria di questa zanzara si ritrova nell’attuale sottospecie Aedes aegypti formosus, diffusa nelle zone forestali dell’Africa subsahariana. L’insetto nidifica nelle cavità degli alberi ed è ghiotto di sangue animale, caratteristiche che non lo rendono particolarmente temibile per l’uomo.
Tra i 10.000 e i 5.000 anni fa, però, l’Aedes aegypti diede origine a un’altra sottospecie più appassionata di sangue umano, la Aedes aegypti aegypti. Negli ultimi secoli questa zanzara si è diffusa in tutte le regioni tropicali e subtropicali fuori dal continente africano, e in particolare nelle città. Nidifica nelle pozzanghere d’acqua stantia e tra i rifiuti urbani, per poi nutrirsi di sangue umano.
Un destino scritto nei geni
Proprio a causa della sua predilezione per la nostra specie, l’A. aegypti aegypti è considerata il vettore principale di malattie come la febbre gialla e la dengue. Adesso però, grazie al confronto fra 14 diverse popolazioni di zanzare, si è scoperto che la sottospecie che prolifera negli ambienti urbani è purtroppo molto efficiente nel trasmettere Zika. Un’infezione che se contratta in gravidanza può provocare gravi danni al nascituro. Questa abilità della zanzara non dipende, come si potrebbe pensare, soltanto dalla vicinanza all’uomo, ma anche da una maggiore suscettibilità al virus legata a ragioni genetiche.
Una differenza cruciale
Le A. aegypti africane, invece, acquisiscono più difficilmente il virus Zika durante i loro pasti e hanno quindi minori quantità di virus da trasmettere. La maggiore suscettibilità al virus della sottospecie diffusa fuori dall’Africa in ambito urbano potrebbe dipendere da alcune differenze genetiche individuate sul cromosoma 2. Ciò spiegherebbe l’elevata diffusione di Zika fuori dall’Africa (per esempio in Brasile e a Cuba) e la scarsa diffusione, per certi versi inaspettata, nel continente africano.