La tomba rinvenuta nella Valle del Nilo ospita i corpi di sacerdoti e funzionari, oltre a sarcofagi, papiri e altri reperti funerari di oltre 1500 anni fa.
Necropoli sotterranea contenente 17 mummie ancora intatte è stata scoperto nei pressi della città egizia di Minya, nella Valle del Nilo in Egitto. La necropoli che si trova a otto metri sotto il livello del suolo, risale al periodo greco-romano della storia d’Egitto. Un’epoca iniziata nel 332 a.C. con la conquista da parte di Alessandro Magno e protrattasi per circa 600 anni.
La scoperta non finisce qui
Le mummie curate nell’aspetto e conservate con ogni cura, appartengono probabilmente a sacerdoti e funzionari. Sono state trovate insieme a sei sarcofagi, due bare di argilla, alcuni vasi e due papiri scritti in demotico. La scrittura quotidiana usata in Egitto in epoca tolemaica e romana. Dalla quantità di arti umani che si scorgono ai margini del sito della scoperta si pensa che la camera sepolcrale possa ospitare 32 mummie in tutto. Si lavora ora alacremente per estendere gli scavi e scoprire cosa altro possa nascondere il sito funerario.
Non solo resti umani
La necropoli è situata vicino al villaggio di Tuna al-Gabal, un vasto sito archeologico ai margini del deserto nell’Egitto centrale. Famoso per ospitare migliaia di mummie animali, come ibis mummificati e altre specie di uccelli. Quella che sta venendo alla luce è la più grande concentrazione di mummie umane in questa area del paese.
La pratica di mummificare anche gli animali
Le mummie di animali erano di differenti tipologie. Un gruppo importante riguardava gli animali da compagnia. Gli antichi egizi, così come avviene oggi, erano molto attaccati ai loro animali domestici e volevano averli accanto per l’eternità. Cani, gatti, scimmie e gazzelle venivano imbalsamati con cura e spesso collocati in un sarcofago. In alcuni casi seppelliti con i loro padroni. Un certo Hapi-Min, per esempio, vissuto probabilmente intorno al 300 a.C., fu ritrovato in una bara con un cane ai suoi piedi. Una coppia seppellita a Saqqara, invece, condivideva la tomba con un vero e proprio zoo. Cani, gatti, babbuini e cercopitechi (il genere di scimmie che comprende, tra gli altri, il macaco). Questo indica che già nel XIV secolo a.C. esisteva un commercio di animali esotici.