Sindrome da accumulo, accaparramento

Sindrome da accumulo finalmente riconosciuta come disturbo mentale

Il disturbo è uno dei più diffusi nel mondo, specie nell’era del consumismo. Nuovi studi sull’argomento indagano sulle radici di quella che è da considerarsi una patologia a tutti gli effetti

Quanti si ricorderanno di Sepolti in casa. La serie trattava l’argomento dell’accumulazione compulsiva: tra chi accumulava libri, piante, manichini, rottami, oggetti feticcio vari e persino spazzatura. La cosiddetta sindrome da accaparramento è una patologia mentale e dovrebbe essere trattata come tale, ossia come un disturbo della mente. Di questo parere è una psicologa dell’Università del Galles del Sud, Jessica Grisham, che fa alcune dichiarazioni in un articolo pubblicato sul sito della stessa università. È già da diversi anni che ricercatori e medici stanno ponendo l’attenzione su questa sindrome. Da sempre è sottovalutata, anzi neanche descritta come un disturbo mentale ufficialmente riconosciuto almeno fino a pochissimi anni fa.

Disturbo da accaparramento: può colpire chiunque

In realtà si tratta di un disturbo che può colpire praticamente chiunque: è indipendente dall’età, dal sesso e dallo stato finanziario.
La Grisham, che ha più di 16 anni di esperienza nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo, sta già da diversi anni trattando pazienti con disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo. Tra questi c’è quindi anche la sindrome dell’accumulo (o dell’accaparramento).

Riconoscimento della patologia: le cose stanno cambiando

«È stata una dura battaglia cambiare la percezione delle persone sulla sindrome da accumulo, ma abbiamo compiuto alcuni progressi identificandolo come un disturbo psicologico nel più recente DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta edizione)», spiega la dottoressa lasciando intendere che le cose, finalmente, forse stanno per cambiare.

Secondo la Grisham si tratta di un disturbo mentale grave, probabilmente è più grave e anche più comune di quanti molti potrebbero pensare. La stessa dottoressa stima che sia il 2,5% delle persone a soffrire di questo problema. La stessa scienziata sfata poi un altro mito: le persone che tendono ad accumulare oggetti e cose non sono solo quelle pigre o disordinate. Si tratta di una condizione di salute mentale che tra l’altro può essere trattata e le persone che debbono esserne consapevoli, cosa che forse potrebbe aiutare a rimuovere lo stigma. Se le persone che hanno problemi di accumulo tendessero a vergognarsi di meno, forse, sarebbero più propensi a cercare un trattamento.

Spesso causata da evento traumatico

Si tratta di un attaccamento molto radicato ai propri beni o ad una serie di oggetti o finanche a tutto ciò che può passare sotto le mani del soggetto. Secondo la Grisham, la sindrome dell’accaparramento, nella maggior parte dei casi, ha alle sue radici in un evento traumatico occorso nel passato. Quest’ultimo può essere la morte di una persona cara oppure una patologia fisica grave che ha segnato la mente del paziente.

Sindrome da accumulo: incapacità a separarsi dagli oggetti

La diagnosi psichiatrica, definita nel DSM-5, definisce questa patologia come difficoltà persistente a scartare o a separarsi dai beni, indipendentemente dal loro valore effettivo. Questa incapacità porta alla necessità ineludibile di salvare gli oggetti pena un disagio significativo collegato al non averli più. «Quindi, una persona che accumula è eccessivamente attaccata ai propri averi e questo impedisce loro di scartare quegli oggetti. Ciò porta a una quantità enorme di disordine nelle loro case, al punto che non sono in grado di vivere o funzionare come fanno le altre persone».

Nei casi più gravi sorgono anche importanti problemi di igiene

Molto spesso i soggetti con questo disturbo si sentono turbati o addirittura minacciati se qualcuno prova a riordinare le sue cose, pulire o addirittura rimuovere gli stessi oggetti.
La presenza delle cose conservate poi nel corso degli anni intorno ai soggetti rende poi la vita di questi ultimi sempre più difficoltosa. Non è raro, infatti, trovare casi gravi di persone affette da questo disturbo le cui case sono strapiene di oggetti e di spazzatura di ogni tipo, cosa che naturalmente è collegata a tante altre problematiche tra cui quella relativa all’igiene.

Articolo di https://notiziescientifiche.it/

About Nicola Fois

Studente di Comunicazione. Appassionato di lingue, sport, musica e di tutta la letteratura riguardante questi temi

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