Il Coni ha deciso di conferire al Cagliari calcio il Collare d’oro al Merito Sportivo 2020 per la riconoscenza dei grandi successi sportivi
A comunicare ufficialmente questo riconoscimento al club rossoblù è stato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Lha fatto attraverso una lettera indirizzata al presidente Tommaso Giulini e al presidente onorario Gigi Riva, già insignito nel 2017 del riconoscimento.
Cos’è il collare d’oro
“Il Collare d’oro rappresenta la massima onorificenza sportiva istituita dal Coni per riconoscere i più alti successi sportivi conseguiti dai nostri atleti. Rappresenta inoltre i meriti sportivi di Società centenarie. In memoria di quei dirigenti sportivi che hanno dedicato una parte importante della loro vita al servizio dello sport”. Il Coni ha così voluto premiare il Cagliari per “l’attività svolta e le benemerenze acquisite in un secolo di vita“. “Vi esprimo i più vivi complimenti del CONI. Si parla di un meritato riconoscimento che premia l’impegno e la dedizione alla sviluppo dello Sport espressi dal Cagliari Calcio“, ha concluso Malagò.
“Desidero esprimere i più sinceri e sentiti ringraziamenti a nome mio, del presidente onorario Luigi Riva e di tutta la società Cagliari Calcio per il riconoscimento”, la risposta di Tommaso Giulini. “È per noi motivo di grande onore e orgoglio. Ricevere il Collare d’Oro al Merito Sportivo proprio nell’anno in cui celebriamo, insieme a tutto il popolò rossoblù, i primi cento anni di storia del nostro club, è una soddisfazione”
Il presidente dell’associazione
Giovanni Malagò (Roma, 13 marzo1959) è un imprenditore, dirigente sportivo ed ex giocatore di calcio a 5 italiano, presidente del CONI dal 19 febbraio 2013 e membro a titolo individuale del Comitato Olimpico Internazionale dal 1º gennaio 2019.
Afferma. “Ci sono due modi di interpretare il dirigente sportivo. Uno se lo fai a livello professionale, un altro se lo fai per spirito di volontario. Nel mio caso ho continuato sempre ad abbinare le due cose: continuare ad avere un ruolo nella vita civile insieme a quello di dirigente sportivo. “Io non faccio di mestiere questo, e soprattutto attenzione: io non sono nominato ma sono votato che è la cosa più importante. – conclude.