L’esitazione vaccinale, anche in tempo di Coronavirus, diventa tema di discussione: i medici continuano a combattere per i vaccini.
Vaccinazioni e problematiche cardiovascolari. Sono questi i temi su cui si è concentrata la sessione pomeridiana della trentasettesima edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale. Quest’anno, causa Covid, si è svolta via web nella giornata di ieri. Di particolare attualità, il tema dell’esitazione vaccinale.
In questo periodo di piena emergenza coronavirus, è fondamentale infatti la questione delle vaccinazioni antinfluenzali. Queste sono raccomandate quest’anno in molte regioni agli ultrasessantenni, anzichè agli over 65 come al solito. La SIMG ha presentato ai propri iscritti il documento “Porgi l’altra spalla”. Questo intende dare ai medici indicazioni pratiche su come abbinare le co-somministrazioni dei vaccini nell’adulto e anziano.
Tecla Mastronuzzi, gastroenterologa e membro della SIMG, ha sottolineato l’importanza del ruolo dei medici di base nel cercare di superare questa cosiddetta “esitazione vaccinale. Ci auspicavamo tutti che la tempesta pandemica legata al Coronavirus avesse spazzato via anche questa esitazione nei confronti delle vaccinazioni”, ha spiegato. “Invece purtroppo l’esitazione vaccinale continua a persistere. Si tratta di una battaglia che noi medici di base dovremo combattere in modo ancor più deciso, facendo capire che la vaccinazione è un atto di responsabilità, una cosa buona per noi stessi e per gli altri”.
Le opinioni degli specialisti
Aurelio Sessa, specialista in Medicina Interna ed Endocrinologia, ha sottolineato invece i benefici delle vaccinazioni, al di fuori dei loro classici compiti. “La vaccinazione può avere un ruolo importante anche nella diminuzione degli antibiotici – ha commentato – e questo è importante soprattutto da noi perché l’Italia è uno dei paesi con il più alto numero di decessi per antibiotico-resistenza. Bisogna poi aggiungere che le vaccinazioni riducono le infezioni virali e che attraverso di esse sarà più facilmente distinguibile altre patologie come il Covid”.
Caterina Pastori, specialista in Medicina Interna, ha infine ricordato quali siano i tempi e le modalità di somministrazione dei vaccini: “Una volta fatta la vaccinazione, il paziente dovrebbe rimanere nel laboratorio per almeno 15 minuti, a meno che non sia un allergico, in quel caso dovrebbe rimanere per una quarantina di minuti” ha spiegato.
“E’ poi consigliabile rimanere nelle vicinanze del laboratorio (non necessariamente nello studio) per almeno 30 minuti (60 minuti per gli allergici). Dal punto di vista delle problematiche cardiovascolari, si è confermata l’importanza del tenere un livello di colesterolo il più basso possibile, si è fatto il punto della situazione sui nuovi fattori di rischio cardiovascolare, i target da raggiungere per l’ipertensione alla luce delle nuove linee guida e il problema dell’aderenza terapeutica da parte dei pazienti”.