schiavitù

Giornata mondiale per l’abolizione della schiavitù

La Giornata mondiale per l’abolizione della schiavitù: si celebra ogni 2 dicembre la soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento

Il 2 dicembre si celebra la Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con risoluzione A/RES/317(IV) del 2 dicembre 1949 per ricordare l’approvazione della Convenzione sulla soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione altrui.

Questa giornata pone l’attenzione sullo sradicamento delle forme contemporanee di schiavitù. Quali la tratta di persone, lo sfruttamento sessuale, le peggiori forme di lavoro minorile, i matrimoni forzati e il reclutamento forzato di bambini nei conflitti armati.

La schiavitù

Non è semplicemente una questione relegata al passato, ma una realtà tristemente attuale. Lo scopo della giornata è sradicare tutte le forme di schiavitù moderna che includono molte pratiche. Ad esempio come il lavoro forzato, il lavoro minorile, il reclutamento forzato di bambini nei conflitti armati. Non solo, la servitù per debiti, il matrimonio forzato e ogni tipo di tratta di esseri umani.

La schiavitù implica delle situazioni di sfruttamento che la persona non può rifiutare o abbandonare a causa di minacce, violenza, vincoli o abuso di potere. Inoltre, più di 150 milioni di bambini sono costretti a lavorare, cifra che rappresenta più di 1 bambino su 10 nel mondo.

L’OIL

Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ci sono più di 40 milioni di vittime da lavoro forzato nel mondo. Nel 2016, 40,3 milioni di persone sono state vittime della schiavitù moderna, delle quali 24,9 milioni da lavoro forzato e 15,4 milioni da matrimonio forzato, ciò significa che ci sono 5,4 milioni di vittime della schiavitù moderna su un migliaio di persone nel mondo. 1 su 4 delle vittime della schiavitù moderna sono minori. Sui 24,9 milioni di lavoratori forzati nel mondo, 16 milioni sono occupati nel settore privato, in ambito domestico, edile o agricolo; 4,8 milioni sono vittime di sfruttamento sessuale e 4 milioni sono costretti a lavori forzati imposti dalle autorità pubbliche. Le donne e le ragazze sono colpite in modo sproporzionato dal lavoro forzato, infatti rappresentano il 99% delle vittime nell’industria del sesso e il 58% in altri settori.

L’OIL ha adottato un nuovo protocollo giuridicamente vincolante, entrato in vigore nel novembre 2016., volto a rafforzare gli sforzi globali per eliminare il lavoro forzato. 

About Roberta Dessì

Sono una studentessa di Scienze della Comunicazione all'Università di Cagliari. Ho 21 anni e vivo a Cagliari. Mi piace studiare ma in particolar modo mi piacciono materie che riguardano la comunicazione pubblica, d'impresa e la pubblicità. Inoltre, in linea con il percorso di studi che ho scelto, seguo molto volentieri le lezioni sul marketing e la comunicazione. Non sto mai ferma e nel tempo libero mi piace fare sport, ascoltare musica o seguire serie TV e film. Adoro viaggiare e mi piacciono molto gli animali.

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