cultura

Accademia popolare: venerdì 4 dicembre ultima serata

Accademia Popolare con: Dimitri Porcu e Thierry Renard, Alessandro Pes, Luisa Salaris, Fabio Bertoni ; musica e letture di Sau e Martucci

Dal 2 al 4 dicembre sulla pagina Facebook del Festival.

Domani, venerdì 4 dicembre a partire dalle 18, la seconda giornata di incontri, musica e letture.

Ultimo appuntamento, domani venerdì 4 dicembre, con le lezioni dell‘Accademia Popolare: il ciclo di incontri che il Marina Cafè Noir, dedica alla condivisione dei saperi in collaborazione con l’Università di Cagliari. A partire dalle 18 sulla pagina Facebook del Festival docenti e ricercatori si mettono in gioco, con un approccio informale e divulgativo. Lo faranno per condividere una parte delle proprie ricerche e del proprio lavoro disciplinare. Gli interventi saranno arricchiti dalle musiche del cantautore Matteo Sau e dalle letture dell’attrice Tiziana Martucci.
L’apertura di serata è però dedicata alla letteratura: alle 18 spazio quindi alla presentazione di “L’amer du sud” di Dimitri Porcu e Thierry Renard, in conversazione con Giacomo Casti. A seguire si parlerà di storia americana con Alessandro Pes e il suo intervento “Detroit /Minneapolis Sola Andata”. Si discuterà inoltre di demografia in “I grandi sono fatti così – Numeri, principi e statistiche”, a cura della ricercatrice Luisa Salaris. Sipario sull’edizione 2020 dell’Accademia Popolare con Fabio Bertoni, docente di Scienze della comunicazione, e la sua lezione dal titolo “Piciocus de crobi 2020”.

VERSO LA DICIOTTESIMA EDIZIONE DEL MCN

Con la tre giorni dell’Accademia Popolare si chiudono le anteprime del Marina Cafè Noir, che rinnova l’appuntamento con la diciottesima edizione del Festival in programma dal 17 al 19 dicembre, per tre giorni di incontri, libri, musica e teatro attorno al concetto di Nuovi Mondi. «Nuovi mondi – scrive l’associazione Chourmo che organizza il MCN – e nuovi confini, nuove distanze, nuove dimensioni. È ciò che abbiamo vissuto, che stiamo vivendo e che ancora ci aspetterà per un po’ di tempo. Dobbiamo anche ripensarli, ricostruirli, ri-crearli, questi nuovi mondi. Perché malgrado le nuove linee guida segnino strade obbligatorie, rimane un grande margine all’interno del quale dobbiamo essere noi a creare ciò che di nuovo ci accompagnerà nel prossimo futuro».

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