Secondo uno studio del CONAI durante lo scorso anno i benefici diretti del riciclo hanno superato il miliardo di euro.
I benefici diretti del riciclo in Italia, nel 2019, hanno superato il miliardo di euro in valore economico. A renderlo noto è CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi. In partnership con la Fondazione Sviluppo Sostenibile, ha presentato oggi i risultati generati dall’attività del sistema consortile attraverso il suo Green Economy Report.
A raccontarlo, il presidente CONAI Luca Ruini e il presidente Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi, insieme a Filomena Maggino, presidente Cabina di regia “Benessere Italia” (Presidenza del Consiglio dei Ministri), e a Maria Cristina Piovesana, vice presidente Confindustria con delega ad ambiente, sostenibilità e cultura.
I numeri
Il valore economico della materia recuperata grazie al riciclo è di 402 milioni di euro. Quello dell’energia prodotta da recupero energetico raggiunge i 27 milioni di euro. L’indotto economico generato dalla filiera è invece di 592 milioni di euro. Il risparmio di materia prima vergine nel 2019 è stato pari al peso di 440 torri Eiffel: 4 milioni e 469mila tonnellate.
Nel dettaglio, 270mila tonnellate di acciaio, pari a quello usato per 702 treni Frecciarossa. Oltre 19mila tonnellate di alluminio, che corrispondono a 1,8 miliardi di lattine. Un milione e 80mila tonnellate di carta, ossia più di 433 milioni di risme di fogli A4. 907mila tonnellate di legno, l’equivalente di 41 milioni di pallet. 433mila tonnellate di plastica, pari a 9 miliardi di flaconi in PET per detersivi da un litro. E un milione e 760mila tonnellate di vetro, il corrispettivo di quasi 5 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 litri.
Il riciclo degli imballaggi derivato dalla gestione CONAI ha permesso di risparmiare anche quasi 23 terawatt/ora di energia primaria. L’anno precedente il risparmio era stato di 21 terawatt/ora. Ossia il consumo elettrico medio annuo di 6 milioni di famiglie italiane. E’ stata così evitata l’emissione di oltre 4 milioni e 300mila tonnellate di CO2. Queste corrispondono al quantitativo di emissioni generate da circa 10mila tratte aeree Roma-New York andata e ritorno.
Il beneficio indiretto di questa quantità di CO2 risparmiata è pari a 124 milioni di euro. Il calcolo si basa su quanto definito dalla Direttiva 2009/33 del Parlamento Europeo. Un dato significativo è anche quello relativo alle discariche, vere e proprie cicatrici sul territorio. Il Green Economy Report ne stima il numero evitato. Tra il 1998 e il 2019 il sistema CONAI ha garantito l’avvio a riciclo di quasi 32 milioni di tonnellate di imballaggi:.
Significa che in ventidue anni è stato evitato il riempimento di 160 nuove discariche di medie dimensioni. Qui il calcolo è effettuato considerando per ciascuna frazione merceologica un dato di densità apparente da fonte ERICA con uno specifico grado di compattazione.
Le opinioni
«Sono numeri che fanno riflettere – commenta Luca Ruini. – Come ricordo spesso, l’Italia in Europa è seconda solo alla Germania per riciclo pro-capite dei rifiuti di imballaggio. Abbiamo praticamente già raggiunto gli obiettivi europei di riciclo richiesti entro il 2025, e il nostro sistema Paese continua a fare scuola in Europa.
Anche perché ha uno dei sistemi di responsabilità estesa del produttore meno costosi e più efficienti. Ora dobbiamo continuare a lavorare per incentivare l’eco-design e per sviluppare e potenziare le tecnologie per il riciclo, auspicando al più presto incentivi fiscali per chi usa materia prima seconda: la sua domanda sta purtroppo calando, e non possiamo permetterci di lasciare inutilizzati gli enormi quantitativi di materiale che il Paese ricicla. Ci auguriamo per questo si arrivi presto anche a una concreta attuazione del Green Public Procurement e alla chiusura di nuovi provvedimenti sull’End of Waste».
«Nel 2020, l’anno della pandemia, la domanda e i prezzi di mercato delle materie prime vergini sono fortemente calati, per il calo delle attività produttive e dei consumi, in particolare delle plastiche e della carta», dichiara Edo Ronchi. «Di conseguenza sono calati in modo consistente anche domanda e prezzi di mercato delle materie prime seconde ricavate dal riciclo dei rifiuti» aggiunge.
«Se il nostro sistema non fosse stato adeguatamente organizzato e fosse dipeso solo dal mercato, avremmo corso il serio rischio di avere i rifiuti per strada perché il loro riciclo – che attualmente è la loro principale forma di gestione – non era conveniente dato il forte calo dei prezzi di mercato delle materie prime seconde ricavate dal riciclo. Questa crisi è stata evitata grazie al sistema CONAI che, col contributo ambientale pagato, con bassissima elusione, dai produttori e utilizzatori di imballaggi, ha assicurato il ritiro dei rifiuti d’imballaggio della raccolta differenziata sull’intero territorio nazionale, di tutti i tipi compresi quelli meno convenienti, a prescindere dalle condizioni di mercato delle MPS, ha consentito ai Comuni di continuare ad incassare un corrispettivo economico e ai riciclatori, in particolare difficoltà, di beneficiare di un sostegno dei prezzi, mantenendo in funzione la filiera e evitando la chiusura degli impianti di riciclo».