La sera del 3 dicembre, alle ore 20.15, la conferenza stampa del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, per presentare le novità contenute nell’ultimo Dpcm per gestire la pandemia nelle prossime settimane di festività. Entrerà in vigore venerdì 4 dicembre, e sarà valido fino al prossimo 15 gennaio.
Critiche e perplessità
Un impianto anticipato agli enti locali che ha già sollevato le critiche e le perplessità ed il rammarico delle Regioni per la “mancata concertazione” e “l’indisponibilità” del governo di rimodulare le misure e le proteste di associazioni e sindacati per i limiti assoluti al trasferimento intercomunale.
Nel dibattito s’è inserito anche il Cts-il Comitato tecnico scientifico che ha chiesto al governo di prevedere una deroga al divieto di spostamento per i piccoli Comuni.
Le novità nel nuovo Dpcm
Fra le principali novità del nuovo decreto illustrate dal premier: la confermata chiusura serale dei ristoranti e il divieto di muoversi tra le regioni. I ristoranti in fascia gialla potranno essere aperti a pranzo i giorni di Natale, Santo Stefano, il 1° ed il 6 gennaio. Sempre valido il limite di quattro persone al tavolo. Confermato il coprifuoco ‘rafforzato’ fino alle 7 di mattina anziché alle 5 a Capodanno. E per chi deciderà di passare il 31 notte in albergo il Veglione di fine anno si potrà festeggiare in camera.
Confermato il divieto agli spostamenti: “Dal 21 dicembre al 6 gennaio, in tutta Italia, sarà vietato spostarsi dalla propria Regione o dalla propria Provincia autonoma anche per raggiungere le seconde case”. Mentre chi ritorna in Italia dall’estero dovrà sottoporsi alla quarantena. Sospese dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio 2021 anche le crociere.
Dal 7 gennaio – ha detto Conte – ripartirà la didattica in presenza per il 75% degli studenti delle superiori.
E per quello che riguarda il commercio: da venerdì 4 dicembre al prossimo 6 gennaio i negozi potranno rimanere aperti fino alle 21 per consentire lo scaglionamento degli acquisti.
Il premier Conte
“Nel giro di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi, attualmente l’Rt è sotto l’1, allo 0,91. E’ ragionevole prevedere che nel giro di un paio di settimane tutte le regioni saranno gialle”. Così ha detto il premier Conte. Ha, poi, motivato le nuove restrizioni così: “stiamo evitando un lockdown generalizzato che sarebbe stato penalizzante”. Vogliamo “scongiurare il rischio di una terza ondata”, “sarà un Natale diverso da tutti gli altri, ma non meno autentico”.