Il salmone argentato, detto anche salmone coho (Oncorhynchus kisutch) è una delle cinque specie di salmone del Pacifico. Questa specie frequenta anche l’area marina del nord-ovest del Pacifico, al largo di Seattle, per intenderci. Proprio in quest’area si è verificata, negli ultimi decenni, una moria inspiegata che ha coinvolto questi pesci, in particolar modo gli adulti.
Moria di salmoni
Si calcola che il 90% di essi siano scomparsi, molti soprattutto dopo i temporali. Gli adulti di salmone argentato migravano in queste acque tramite determinati corsi d’acqua per deporre le uova. È da anni che gli scienziati stanno cercando la causa di queste morti di massa ed ora un nuovo studio, pubblicato su Science, mostra che il sospetto che gli esseri umani c’entrassero qualcosa era fondato.
Il colpevole è la sostanza 6PPD-chinone contenuta negli pneumatici
Secondo i ricercatori la colpa è da addebitare ad una particolare sostanza chimica che si usa come protezione per gli pneumatici. Questa sostanza tossica, denominata 6PPD-chinone, viene infatti espulsa dagli pneumatici sulle strade e quindi nell’ambiente. Ed è stato dimostrato, anche da studi passati, che i resti di pneumatici rappresentano una delle componenti principali dell’inquinamento dell’acqua.
Dosi piccolissime possono uccidere un salmone
I ricercatori hanno dimostrato i laboratori anche piccolissime dosi sono sufficienti per uccidere un salmone. Ci sono voluti diversi anni affinché il gruppo di ricerca, restringendo sempre di più l’elenco delle numerose sostanze chimiche, molte delle quali non identificate, che compongono la miscela degli pneumatici, arrivassero al vero colpevole: il 6PPD. Gli stessi ricercatori lasciano intendere che probabilmente anche altre specie di pesci potrebbero essere ipersensibili a questa sostanza.
Acqua di scolo delle strade arriva nelle acque
Sospettano inoltre che questa sostanza sia praticamente onnipresente su tutte le strade e che quando si lavano le strade e i marciapiedi così come quando piove, soprattutto nelle grandi città come Los Angeles e San Francisco, l’acqua contaminata va a finire poi nei ruscelli e nei fiumi. Ecco spiegato il numero maggiore di salmoni morti dopo i temporali.
Maggiore filtraggio
L’unico modo per proteggere i pesci, in particolare il salmone che sembra più sensibile degli altri rispetto a questo contaminante, è filtrare maggiormente e più efficientemente l’acqua sulle strade e sui marciapiedi prima che finisca nei condotti che poi la trasportano nei corsi d’acqua con il mare. Un’altra soluzione potrebbe essere messa in atto dalle stesse aziende produttrici di pneumatici affinché non utilizzino più questa sostanza o ne utilizzino un’altra che non abbia gli stessi effetti sui pesci.