Ad occuparsi della della valorizzazione del sito è il Centro Studi sulla Civiltà del Mare e per quella del Golfo e del Parco dell’Asinara
Il Museo della Tonnara a Stintino ha la funzione di preservare la memoria e l’identità collettiva. Allo stesso tempo mantiene un dialogo con la comunità di riferimento e trasmetti i valori culturali ai turisti di passaggio nel nord Sardegna.
In particolare si trova lungo la via Lepanto, strada panoramica che conduce in paese. Inoltre si affaccia sul Porto vecchio e ha sede nell’ex edificio Alpi che ospitava l’azienda di lavorazione della produzione ittica.
Ad occuparsi della valorizzazione del sito è il Centro Studi sulla Civiltà del Mare e per quella del Golfo e del Parco dell’Asinara. Il Museo della Tonnara è stato aperto al pubblico il 18 giugno 2016. Presenta la capacità di raccontare un tempo che non c’è più. In altre parole narra di banchi di pesci che seguono le correnti del Mediterraneo, ciurme di mare che ne attendono l’arrivo e del tradizionale metodo di pesca del tonno praticato nel Golfo dell’Asinara fino al secolo scorso. Soprattutto dell’identità di un paese intero, Stintino la cui storia è strettamente legata a quella della Tonnara Saline.
Concludendo il visitatore ha la possibilità di fare un viaggio multimediale attraverso un percorso audiovisivo e musicale. Questo grazie a una serie di video con voce narrante in italiano e sottotitoli in inglese che ricostruiscono le vicende della storia del territorio e dell’isola dell’Asinara. Infine è presente un’ esposizione degli attrezzi in uso nella tonnara, la documentazione della stessa, i diari, vecchi articoli di giornale, gli abiti usati durante la mattanza e le riproduzioni delle barche. Ci sono anche alcune opere di artisti sardi che hanno dipinto la vita della tonnara, da Stanis Dessy ad Ausonio Tanda, da Nani Tedeschi ad Angelo Maggi.