Un’immagine ripresa dal Lunar Reconnaissance Orbiter riguardante la superficie lunare, pubblicata dalla NASA, ci mostra un piccolo puntino.E’ in realtà il lander cinese Chang’e 5 poche ore dopo il suo atterraggio sul nostro satellite naturale avvenuto lo scorso martedì, 1º dicembre.
La localizzazione è avvenuta tramite la Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC) a bordo della sonda che sta orbitando intorno alla Luna. Il lander cinese è infatti atterrato nell’Oceanus Procellarum, un mare lunare sul lato visibile della Luna. Il lander è riuscito ad atterrare evitando tre crateri vicini aiutato dai sistemi di sicurezza a bordo, sfruttando una piccola area più pianeggiante rispetto alle altre.
Questa area di atterraggio fatta perlopiù di basalto, secondo gli esperti, risulterebbe diversa dalle aree di atterraggio delle missioni Apollo. Nello specifico dovrebbe essere molto più giovane. Rispetto alle aree di atterraggio delle missioni americane durante gli anni 60 e 70 che invece hanno un’età superiore ai 3 miliardi di anni.
Proprio per questo lo stesso veicoli di atterraggio cinese ha anche raccolto dei campioni che ha consegnato ad una sonda che intanto orbitava intorno alla luna.
Questa stessa sonda e inizierà a mettersi in moto per partire verso la Terra alla fine di questa settimana e, dopo un viaggio di 23 giorni, dovrebbe atterrare nel desolato entroterra della Mongolia il 17 dicembre.
A quel punto la Cina, qualora tutto vada per il verso giusto, diventerà la terza nazione al mondo ad essere riuscita a procurarsi materiali lunari. Direttamente dalla superficie del nostro satellite naturale, dopo gli Stati Uniti e la Russia/Unione Sovietica.