L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica si unisce a scienziati da tutto il mondo in diretta streaming sui canali UPO per il medico iraniano-svedese condannato a morte in Iran. Anche Science for Democracy e Eumans sostengono l’iniziativa
L’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale per la tutela del diritto alla Scienza e alla Salute, da quattro anni segue le vicende di Ahmadreza Djalali, il medico iraniano-svedese condannato a morte dalle istituzioni del suo paese per spionaggio e che attende che la sentenza venga eseguita. Il collettivo ha risposto all’appello del Centro di Medicina dei Disastri (Crimedim) dell’Università del Piemonte Orientale. Sarà pertanto presente alla maratona accademica online il 9 e 10 dicembre. Scopo dell’iniziativa fare pressione sulle istituzione internazionali affinché si blocchi l’esecuzione prevista da un giorno all’altro. Contro Djalali, che negli anni è stato un ricercatore presso alla Vrije Universiteit di Bruxelles e il Karolinska Institutet di Stoccolma, non sono mai state fornite prove dell’attività criminosa di cui è accusato.
L’appello dell’avv. Gallo
“Torniamo ad appellarci al Governo italiano e alla Commissione europea” ha dichiarato l’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione. “E lo facciamo affinché facciano pressione sulle autorità iraniane per scongiurare l’uccisione di Djalali. Anche i paesi che riconoscono la pena di morte hanno l’obbligo internazionale di non imporla per casi non gravissimi. E, comunque, sempre a seguito di un giusto processo che ha riconosciuto il diritto alla difesa. In un momento in cui nell’UE si discute di Stato di Diritto, agire perché questo venga sempre rispettato sarebbe il modo migliore per chiarire cosa questo preveda”.
Ricordiamo che la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane ha raccolto l’appello di Scholars at Risk. Ha pertanto inviato una lettera alle autorità iraniane e alle organizzazioni internazionali per sollecitare l’immediato rilascio del ricercatore. Anche l’Università di Cagliari sostiene con convinzione l’appello della CRUI e si augura un esito positivo della vicenda.
Il sostegno dell’Università del Piemonte Orientale
L’UPO, che si batte perché verità e giustizia per Djalali prevalgano, ha nuovamente coinvolto le istituzioni nazionali e internazionali per ottenere la liberazione del ricercatore. Perciò, a partire dalle ore 15 di mercoledì 9 dicembre fino al termine degli interventi ha organizzato una maratona accademica online con scienziati, professori e ricercatori che porteranno un loro messaggio in diretta streaming sul suo canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCBPWtp2U_5-qwuAW9XmY3eA).
Oltre 100 relatori da Italia, Argentina, Australia, Belgio, Canada, Colombia, Etiopia, Francia, Giappone, India, Irlanda, Israele, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti, Svezia, Svizzera hanno già garantito il proprio supporto. E tra questi, anche dirigenti dell’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy.
Per seguire la vicenda di Ahmadreza Djalali:
Quanto fatto negli anni dall’Associazione Luca Coscioni sul caso Djalali: