Il brainstorming è una tecnica che si utilizza molto per risolvere problemi.
In italiano può essere indicata anche con il nome tempesta di cervelli. Ma, dopo un primo boom iniziale, ultimamente si utilizza sempre meno perché si sono evidenziati alcuni limiti e problematiche. In realtà, il brainstorming è una tecnica molto valida se utilizzata correttamente superando i limiti che sono emersi, come quelli indicati di seguito. Sinteticamente consiste, dato un problema, nell’organizzare una riunione. In cui ogni partecipante propone liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate, paradossali o con poco senso apparente) al problema senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, terminata la seduta di brainstorming.
Alcuni predominano e altri partecipano poco
Sicuramente è vero che durante una sessione di brainstorming ci sono alcuni soggetti che tendono a predominare su gli altri, proponendo molte idee e parlando un po’ a vanvera. È dovuto a una questione caratteriale ma anche al ruolo che i partecipanti rivestono all’interno dell’azienda. Accanto a questi, ci sono persone che invece partecipano in maniera più marginale o che non portano per niente le loro idee sul tavolo.
Una possibile soluzione a questo problema per aumentare il coinvolgimento di tutti, potrebbe essere quella di fissare un numero minimo e massimo di idee che ogni partecipante può dare. Un’idea potrebbe essere lavorare in forma anonima aggiungendo dei bigliettini in un contenitore