Per la maggioranza degli italiani la ripresa economica dalla pandemia di Covid-19 deve affrontare la crisi climatica. È quanto rileva l’indagine della Bei sul clima che misura gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini europei sui cambiamenti climatici.
La crisi causata dal Covid-19 scompiglia l’ordine di importanza delle sfide. L’indagine di quest’anno rileva che oggi, al centro dell’attenzione degli italiani, vi è la crisi causata dal Covid-19 e le sue conseguenze economiche. La classifica delle preoccupazioni degli italiani vede, al primo posto, la pandemia (68%), seguita dalla disoccupazione (63%), dalla crisi finanziaria (47%) e dai cambiamenti climatici (32%, scesi di nove punti rispetto al 2019). La disoccupazione e la crisi finanziaria assillano di più gli italiani rispetto ad altri cittadini europei: la disoccupazione è una sfida per il 63% degli intervistati italiani rispetto al 41% degli europei.
La crisi finanziaria preoccupa il 47% degli intervistati rispetto al 37% degli europei. Per il 92% degli italiani, comunque, i cambiamenti climatici incidono nella vita quotidiana (una percentuale superiore del 17% rispetto alla media europea del 75%). Questa opinione sembra prevalere in particolare tra la popolazione femminile (94%) della fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni (97%).
La crisi nel resto del mondo
Una comparazione globale: differenze tra le percezioni europee, americane e cinesi. La pandemia di Covid-19 ha modificato il modo in cui i cittadini di tutto il mondo percepiscono le sfide che i loro paesi devono affrontare. Il 73% degli americani e il 72% degli europei considerano adesso la crisi sanitaria la sfida maggiore che i loro paesi devono superare.
Solo per gli intervistati cinesi i cambiamenti climatici continuano ad essere la sfida maggiore, in assoluto, che il loro paese deve affrontare (61%), una percentuale che è lievemente superiore a quella di coloro che considerano la pandemia di Covid-19 la sfida maggiore (59%). Gli intervistati in tutto il mondo sono divisi se sostenere una ripresa verde o adottare le misure necessarie per tornare alla crescita economica prima possibile. Il 57% degli italiani propende per una ripresa economica post-pandemica che tenga conto dell’emergenza climatica.
Tra gli americani si nota una quasi sostanziale parità tra coloro che sostengono una ripresa verde (49%) e coloro che propendono per un ritorno a una crescita economica immediata (51%), mentre in Cina si contraddistinguono nettamente i cittadini che si schierano a favore di una ripresa verde (73%). Il 66% degli europei pensa che l’Unione europea sia in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici. In raffronto, il 90% dei cittadini cinesi crede che la Cina sia nella posizione di punta, e il 49% degli americani attribuisce questo ruolo agli Stati Uniti.
La maggior parte degli italiani ritiene che l’azione per il clima sia essenziale per la ripresa economica post-pandemia di Covid-19. Prevalgono gli italiani che considerano che la ripresa economica post-pandemica debba tenere conto dell’emergenza climatica (60%). Essi ritengono che il loro governo dovrebbe promuovere una crescita a basso impatto di CO2 e resiliente sotto il profilo climatico. Si tratta di una percentuale di tre punti superiore alla media europea (57%). Il 40% degli intervistati italiani afferma che il loro governo dovrebbe usare qualsiasi mezzo per stimolare l’economia nell’interesse di una rapida crescita economica.