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Nuova sostanza

Nuova sostanza contro la depressione e la dipendenza

Nuova sostanza contro la depressione e la dipendenza simula effetti dell’ibogaina: la “cugina” di una droga del passato

Una sostanza chimica che simula gli effetti dell’ibogaina, una droga che solo negli anni 1950 prese piede in Occidente, è stata messa a punto da un team di ricercatori. Sembra che essa possa essere d’aiuto per curare la depressione e la dipendenza. Questa sostanza è già stata testata, con un buon grado di successo, sui topi.

Ibogaina, sostanza allucinogena delle tribù Bwiti in Gabon

Fu proprio negli anni 50 del secolo scorso che l’ibogaina fu inizialmente usata per combattere la dipendenza e la depressione. Questa viene usata da secoli dalle tribù Bwiti in Gabon come allucinogeno. L’idea non si rivelò un grande successo. Questa sostanza, che può essere trovata in diverse piante ma soprattutto in quella dell’iboga (Tabernanthe iboga), provoca anche spiacevoli effetti collaterali. Tra essi, attacchi di cuore. Anche per questo è una droga vietata nella maggior parte del mondo.

Nuova sostanza può essere un punto di svolta

Questa nuova sostanza, tuttavia, fanno intendere i ricercatori, potrebbe essere una buona alternativa. Essa è considerabile come una “cugina” non tossica dell’ibogaina. Si tratta di un “punto di svolta”, come lo chiama Matthew Johnson, uno psicologo esperto di allucinogeni della Johns Hopkins University. Johnson non è coinvolto nel progetto, ma ha rilasciato alcune dichiarazioni su Science.

Nuovo composto denominato tabernanthalog

La sostanza creata dal team di ricercatori, guidato da David Olson, è un nuovo composto denominato tabernanthalog (TBG). Questo composto riduce in maniera drastica l’atteggiamento di ricerca di alcol e di eroina nei topi. Allo stesso tempo non produce particolare effetti collaterali. Nel corso degli esperimenti bastava una singola iniezione che proteggeva contro la ricaduta nell’utilizzo di eroina fino a due settimane.

Sembra non causare dipendenza

Altro punto a favore di questa sostanza sta nel fatto che non stimola i centri di ricompensa del cervello. Dunque, almeno potenzialmente visto che non è stata mai sperimentata sugli umani, non causerebbe dipendenza. In pratica la sostanza offre gli effetti benefici dei farmaci psicoattivi senza allucinazioni e senza problemi di dipendenza.

Ci sarà bisogno di esperimenti sugli esseri umani

Naturalmente ci sarà bisogno di esperimenti sugli esseri umani per capire se anche su di essi potrà avere lo stesso effetto e non è detto che gli effetti saranno gli stessi, come spesso accaduto con altre sostanze che hanno un meccanismo neurologico simile su determinati animali quali i ratti ma che poi non hanno funzionato sugli esseri umani.

About Ylenia Iannelli

Nata in Svizzera e cresciuta tra Calabria e Sardegna. Studentessa di Beni Culturali e Spettacolo con indirizzo archeologico, appassionata di lettura e serie tv. Nel tempo libero volontaria presso un'Associazione di Protezione Civile e instancabile partecipante di corsi di apprendimento, dai corsi salvavita ai lavori più disparati.

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