Somministrazione vaccini anti Covid-19: per gli specializzandi l’ennesimo sfruttamento ed un atto vile verso i medici laureati
Per la somministrazione dei vaccini anti-covid verranno impiegati gli specializzandi. Ciò a discapito sia di questi, che dei medici laureati.
“Apprendiamo con sorpresa che il Ministero dell’Università ha richiesto alla Conferenza dei Presidi della Facoltà di Medicina e Chirurgia l’impiego, al di fuori delle reti formative già difficilmente instaurate, degli specializzandi nelle attività di somministrazione dei vaccini anti Sars-CoV-2”. Commenta Anaao Giovani.
“Ma qual è allora, ci chiediamo, il ruolo degli specializzandi? Essi non fanno parte del Sistema Sanitario Regionale o Nazionale, si vedono protagonisti di un’asta al ribasso per accaparrarsi le loro prestazioni, che invece, a quanto pare, risultano indispensabili agli stessi sistemi sanitari”.
“Risulta singolare che resti prioritario l’impiego degli specializzandi come tappabuchi di un progetto sanitario inesistente e una pessima programmazione. I giovani colleghi si stanno facendo carico di responsabilità politiche e istituzionali senza alcuna colpa”.
Per contrastare lo sfruttamento dei giovani colleghi, Anaao Giovani chiede diverse soluzioni. Prima di tutto il chiarimento e la risoluzione delle incompatibilità, finora applicate a vantaggio esclusivo dell’Università. Secondariamente la ridiscussione dei termini contrattuali in direzione di un contratto di formazione-lavoro. Infine, la rivisitazione di paradigma formativo ormai superato.
“Mascherare il passaggio da attività formativa retribuita in credito formativo universitario – conclude Anaao Giovani – è un atto vile. E ancor più offensivo nei confronti della dignità professionale di medici laureati ed abilitati all’esercizio della loro sacrosanta professione”.