Addio mito della stella cometa nella natività: erano Giove e Saturno che si congiungevano e lo rifaranno il prossimo ventuno dicembre.
Addio mito della stella cometa nel periodo della natività. Quest’anno sarà un Natale diverso in tutti i sensi. Persino la stella cometa, uno dei simboli della ricostruzione della Natività nelle scene presepiali della Grotta di Betlemme, non ci sarà. Ma in compenso per gli appassionati di astronomia si potranno osservare il prossimo 21 dicembre Giove e Saturno che si congiungono.
In realtà…
In realtà è solo quello che noi possiamo scorgere dal nostro punto di osservazione della terra. Perché, di fatto, tra loro c’è una distanza di circa 724 milioni di chilometri. Per gli astigmatici la sensazione sarà di vedere un astro unico un po’ allungato, come la coda di una cometa appunto e forse ecco spiegata dove nasce la tradizione di collocarla nel periodo di dicembre sopra la grotta come un segno ad indicare la nascita di Gesù nel viaggio dei Re Magi.
Gli avvicinamenti dei due giganti del sistema solare sono eventi relativamente insoliti.
Quello a cui assisteremo ha impiegato circa 400 anni. L’astronomo Keplero osservò e studiò nel 1623 questo avvicinamento tra i due pianeti e renderebbe verosimile che quella stella cometa avvistata fosse proprio il prodotto di quel congiungimento astrale. Studio ripreso anche in epoca contemporanea e che farebbe oscillare la data della natività poco prima o poco dopo il 25 dicembre. Se così fosse metterebbe fine anche alla questione della nascita anticipata di Bambin Gesù per effetto della situazione di emergenza sanitaria ma non a togliere la stella cometa dal nostro presepe.