Il cane sembra abbandonato. E non possiede una targhetta identificativa che consenta di contattare direttamente il proprietario. Allora ciò che si deve fare quando lo si avvista in aree urbane è chiamare la Polizia Municipale. O il numero verde del comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente.
Se invece si trova un cane abbandonato in autostrada?
Non ci si deve fermare in quanto si creerebbe una situazione pericolosa per entrambi. Ma si deve immediatamente contattare la Polizia Stradale. E segnalare il tratto in cui si ha notato il quattrozampe.
Nel caso in cui il cane abbandonato che si vuole aiutare dia segnali di disagio o appaia in evidente stato di pericolo, e l’attesa dei soccorsi potrebbe mettere a rischio la sua vita, non bisogna cercare di curarlo, non bisogna offrirgli né cibo né acqua ma portarlo subito da un veterinario affinché gli siano prestate tutte le cure del caso.
Il veterinario potrà inoltre verificare la presenza del chip identificativo che consentirà di risalire al proprietario.
Una volta che il cane in pericolo sarà stato curato, dovrà essere preso in carico dal canile sanitario di zona che se ne prenderà cura per 10 giorni: durante questo periodo potrà essere affidato solo al legittimo proprietario (se ci sono i presupposti per farlo).
Successivamente si potrà ricorrere all’affido temporaneo riservato a chi lo ha soccorso o a chiunque desideri adottarlo, a patto che possieda i requisiti necessari.
Solo dopo 60 giorni l’affido diventerà definitivo.
I cani abbandonati in Italia ogni anno sono quasi 50mila, e questo nonostante la legge preveda multe salate e perfino l’arresto per chi commette tale reato.
Visti i numeri, non è purtroppo raro imbattersi in un cane dall’aria sperduta e domandarsi se si sia perso o se non sia invece vittima di un abbandono.
Un cane che vaga solitario non è per forza abbandonato ma può anche essere temporaneamente smarrito.