Da qualche giorno passeggiando sul lungomare Poetto di Cagliari capita di incontrare un misterioso e malinconico pianista, che suona Debussy mentre guarda il mare, ai piedi della Sella del Diavolo.
Un comune lunedì di dicembre, a Cagliari. Lui suona da solo, quasi inosservato. Al suo fianco la silenziosa cresta verde della Sella del Diavolo. Pochissimi si soffermano ad ascoltare, solo qualche moneta da un euro nel suo cestino.
Lui si gira, sorride timidamente, e ringrazia.
Provo a fargli qualche domanda, ma preferisce rispondere con i tasti del suo pianoforte. Non ha uno spartito. Ricama note che conosce e che chissà quante altre volte ha suonato.
Non avevo mai assistito a un simile spettacolo nella mia città. E bastava così poco, in fondo.
Suona La plus que lente di Claude Debussy, una danza lenta scritta con modulazioni un po’ esitanti che sottendono una leggera ironia. Un valzer costituito da morbide linee melodiche che rivelano un aspetto intimo e affettivo. Lui suona mentre il suo sguardo si perde sul confine tra il cielo e il mare, navigando tra i ricordi.
E continua a suonare, mentre il mondo gli scorre attorno, e quasi non si accorge di lui. Le sue note riempiono tutti gli spazi e ci abbracciano. Succede nella nostra amata città, alle 13 di un comune lunedì prenatalizio.
A volte la bellezza trabocca, basta accorgersene.
Simone Cavagnino – Unica Radio