Al centro della kermesse il tema dei ‘Diversamente Liberi’, per «accendere una luce sui Paesi dove l’omosessualità è ancora un reato», spiega l’ideatrice e direttrice Désirée Klain.
All’interno della rassegna il premio Pimentel Fonseca, nel nome di Mario Paciolla, che sarà conferito alla giornalista colombiana Claudia Julieta Duque. E la campagna internazionale contro le ‘Slapp’. Tutto pronto per la sesta edizione del Festival internazionale di giornalismo civile ‘Imbavagliati’. Quest’anno tutto online (dal 16 al 20 dicembre 2020) sul rinnovato sito www.imbavagliati.it e nel segno dei ‘Diversamente Liberi’.
«L’idea – spiegano i promotori – è di accendere una luce su quei Paesi dove l’omosessualità è ancora un reato e ascoltare testimonianze esclusive, anteprime cinematografiche, dirette e campagne solidali». All’interno della rassegna, e nel nome di Mario Paciolla, la VI edizione del premio Pimentel Fonseca, che si svolgerà il 16 dicembre e sarà conferito alla giornalista colombiana Claudia Julieta Duque «per il suo coraggio, nel difendere i diritti degli ultimi». Ad aprile la manifestazione la mostra a cura di Asmae Dachan ‘Akram Sweedan per Imbavagliati’, artista siriano che trasforma bombe e razzi in opere d’arte colorandoli e decorandoli.
Ideato e diretto da Désirée Klain, dal 2015 il Festival dà voce a quei giornalisti che nei loro Paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali.
E nonostante il giro di vite contro la stampa, hanno corso seri pericoli per raccontare e denunciare. «’Diversamente Liberi’, il tema della sesta edizione della manifestazione contro i bavagli – spiega Klain –, vuole essere un modo per accendere una luce. In stretta collaborazione Amnesty International Italia, con testimonianze dirette, sui 69 Paesi nel mondo dove l’omosessualità è ancora un reato. In molti casi punibile anche con la morte. Un tema fortemente sentito anche dalla Chiesa, che ha riconosciuto, attraverso la parola di Papa Francesco, le unioni civili omosessuali».
Il Festival, promosso dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dalla Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati, è realizzato in collaborazione con la Federazione nazionale della Stampa italiana, la Fondazione Banco di Napoli, l’Usigrai, il Sindacato unitario giornalisti della Campania, l’associazione Articolo 21 e con il patrocinio di Amnesty International Italia.
In programma testimonianze esclusive, mostre, anteprime cinematografiche, campagne solidali. Con lo slogan ‘Chi dimentica diventa colpevole’, il Festival rinnova anche l’appello per chiedere verità e giustizia per Mario Paciolla, Giulio Regeni, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. E, con un intenso spot, da ‘Imbavagliati’ riparte anche la campagna internazionale contro le querele temerarie con un video, dall’emblematico titolo ‘Slapp, il bavaglio con la cravatta!’, proiettato in anteprima alla presentazione del Festival, lunedì 14 dicembre. Al quale hanno contribuito, fra gli altri, Paola Rosà di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa; Federica Angeli, Antonella Napoli e Nello Trocchia dall’Italia; Alexander Schiebel dall’Austria; Karl Bär di Monaco di Baviera; Charlie Holt consulente di Greenpeace, l’avvocato Nicola Canestrini; l’esperta di diritto internazionale Sarah Clarke e il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.
PER APPROFONDIRE
Sul sito web del festival il programma completo e tutte le informazioni per seguire la sesta edizione di Imbavagliati e la sesta edizione del premio Pimentel Fonseca. Di seguito il video-intervento del presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, alla conferenza stampa di presentazione.