Nel nostro intestino il microbioma, ossia tutti quei microbi che hanno fatto di quest’organo la loro casa, si tiene lontano dal colon
Si tratta di una caratteristica importante in quanto evita che lo stesso colon si infiammi a causa di risposte immunitarie che possono coinvolgere gli stessi microbi intestinali.
L’ossigeno e il perossido di idrogeno
Prima di un nuovo studio pubblicato su Cell Host and Microbe, si credeva che questa caratteristica fosse resa possibile grazie all’ossigeno che le cellule rilasciano in modo da non far avvicinare troppo i microrganismi al rivestimento intestinale, dato che, come è noto, la maggior parte dei microbi all’interno del nostro corpo non ama molto l’ossigeno.
Tuttavia i ricercatori della UC Davis Health ribaltano questa credenza. Riscoprono che alla base di questa caratteristica c’è un enzima presente del rivestimento dello stesso colon che rilascia perossido di idrogeno.
L’enzima in questione è denominato NOX1 e fornisce il perossido di idrogeno necessario. Il perossido di idrogeno fa da “filtro” regolando la posizione dei microbi.
L’utilità del perossido di idrogeno e la scoperta della disbiosi
Allo stesso tempo il perossido di idrogeno non distrugge i vari microbiomi che vivono nell’intestino e colon, cosa che avrebbe i suoi effetti negativi, ma semplicemente tiene i microbi a distanza.
Si tratta di una scoperta importante nel contesto della
disbiosi, una comune condizione gastrointestinale che vede un’infiammazione. I vari sintomi sono: mal di stomaco, gonfiore e nausea. Al momento i trattamenti per la disbiosi vedono l’utilizzo di antibiotici o probiotici i quali vanno a colpire direttamente batteri. La scoperta effettuata dai ricercatori dell’Università della California a Davis potrebbe indicare un nuovo approccio per trattare questa patologia e in generale per trattare l’infiammazione intestinale. In conclusione, si potrebbe, per esempio, pensare di ripristinare la funzione di questo enzima invece di agire direttamente sui i microrganismi.