Drammaturgia teatrale con Nunzio Caponio si unisce ai cinque laboratori del festival che racconta il capoluogo sardo
Compreso nel ciclo dei cinque incontri nati in occasione dell’evento radiofonico “dal testo alla voce”. Drammaturgia teatrale è il corso tenuto dal drammaturgo e attore Nunzio Caponio. Anche questo, unitamente agli altri quattro appuntamenti che costituiscono il festival, ci porta alla scoperta della città Cagliaritana. Testi scritti da autori sardi, adattati poi al contesto radiofonico. Organizza l’evento unica radio, col sostegno economico del Comune di Cagliari e la collaborazione del circuito RadUni. E’ online dal primo al sette dicembre su piattaforma Zoom.
L’abc per una buona drammaturgia teatrale
Nunzio Caponio nell’introdurre il suo corso, si sofferma da subito su quanto possa essere importante colmare la distanza che separa dal teatro, chi scelga di fare il mestiere del drammaturgo. Egli spiega che è un mestiere che necessità di pratica. Soprattutto, consiglia vivamente una pratica di gruppo. E’ positivo il confronto continuo con un team di lavoro, spiega l’attore. E’ inoltre importante che si creino le occasioni per andare in scena. Anche se piccole, è importante il fare, perchè si possa crescere insieme.
La ricerca della propria individualità artistica
Il drammaturgo prosegue sostenendo che per fare un buon lavoro di drammaturgia teatrale è importante partire da se stessi e da che cosa si vuole comunicare al pubblico. E’ necessario portare sul palco le nostre esperienze di vita autentiche e non copiate, già viste o troppo fondate sul piagnisteo. ” Il pubblico ha bisogno di emozionarsi e cerca la bellezza. La scrittura, secondo Caponio, deve quindi tradurre qualcosa di nostro. “Qualcosa che traduca al meglio il nostro mondo interiore. Il drammaturgo deve per di più avere coscienza di come usare l’attore per esprimere al meglio la sua arte.
La necessità della concentrazione
“Per creare un buon testo di drammaturgia teatrale è fondamentale la concentrazione”, spiega il drammaturgo. Bisogna dunque, essere capaci di uscire fuori da sè e mettersi nei panni di colui che sta vivendo quella data situazione o dramma immaginario. Entrare nella psicologia del personaggio, negli aspetti sociologici della realtà che lo circonda.Questa abilità si allena anche se si sceglie di rappresentare la vita di autori già esistiti ( cita lo studio su Pirandello).
Da non dimenticarsi, il riscontro da terze persone per capire se è chiaro cosa chi scrive voglia far arrivare. Qui Caponio ribadisce l’importanza di un lavoro di squadra, perchè solo attraverso un feedback posso capire dove e se correggere il mio lavoro.