Covid, studio: attacca il corpo in modo diabolico

Covid, studio: attacca il corpo in modo diabolico

Aggressivo e diabolico: il Covid attacca il corpo umano passando dalle vie molecolari. Lo dimostra lo studio dei ricercatori coordinati da Gavino Faa e Luca Saba.

La pericolosità del Covid: capace di alterare le cellule dei vari organi e complicare la diagnosi. La lotta al virus non conosce confini. Il mondo della ricerca accelera, si confronta, cerca strategie e risposte. Gavino Faa e Luca Saba, ordinari di Anatomia patologica e Radiologia, docenti dell’Università di Cagliari, sono tra gli autori di uno studio.

L’articolo

L’articolo è stato pubblicato dall’European review for medical and pharmacology sciences. “La ricerca è vincente solo se si fa parte di un team. Abbiamo costituito – dice il professor Faa – un bel gruppo con professori della facoltà di Medicina del nostro ateneo. Colleghi dell’Azienda ospedaliero-universitario di Cagliari, dell’Istituto Santa Lucia di Roma, delle Università di Messina. E “Luigi Vanvitelli” di Napoli e dell’Athero point di Roseville, in California.”

Un percorso multidisciplinare

Un percorso multidisciplinare, frutto di intese e relazioni di pregio su scala internazionale. Un ulteriore tassello di pregio per la reputazione e la credibilità degli scienziati cagliaritani.
Nuovo, diabolico, di difficile diagnosi. L’articolo viene definito dagli specialisti molto didattico, con schemi semplici che dimostrano la complessità del virus.

Un virus del tutto nuovo

“Il Covid è un virus del tutto nuovo. Infatti, utilizza molteplici vie molecolari per causare alterazioni strutturali e biochimiche nei diversi organi. La complessità dell’interazione tra virus e organismo umano è – spiega Gavino Faa – dimostrata dal quadro clinico. Inoltre, appare molto variabile. Questa variabilità è alla base della difficoltà nel definire una prognosi certa nei singoli pazienti”.

Ace2, recettori, cellule

“Un punto cruciale nell’interazione tra virus e cellule umane è l’espressione sulla superficie cellulare di Ace2. Ovvero, il recettore che viene riconosciuto dal virus e che consente al virus stesso di entrare dentro le cellule. Nella prima parte di questo lavoro, il professor Castagnola analizza il ruolo di Ace2 in fisiologia. E riporta i dati sulla distribuzione di questo recettore nelle varie cellule degli organi umani.”, aggiunge Giorgio La Nasa.

“La maggiore espressione di Ace2 nel polmone, definita alta espressione, o nel fegato, bassa espressione, potrebbe spiegarci come mai l’infezione da Covid causi spesso danni al polmone. E più raramente causi un’epatite. La restante parte dell’articolo – sottolinea Luca Saba – è dedicata all’analisi delle diverse vie molecolari. Attraverso le quali viene causato il danno cellulare.”

Danni, barriere, ossigeno

“La ricerca ci ha permesso di spiegare come il Covid causi un danno nell’endotelio dei vasi. Seguito dalla trombosi, soprattutto nei capillari degli alveoli polmonari. Ma anche come – rimarca Francesco Marongiu – il virus causi la morte delle cellule epiteliali degli alveoli polmonari. Poi, segue la formazione di membrane che creano una barriera tra l’ossigeno inspirato e i capillari che lo devono ricevere. Come il virus causi una tempesta, caratterizzata dall’eccessiva produzione di citochine, responsabili dei danni alle cellule dell’organismo. Ne risulta un quadro molto complesso, che evidenzia l’elevato numero di armi utilizzate dal virus. E anche la nostra relativa ignoranza su questo virus”.

La squadra

Allo studio hanno preso parte Gavino Faa con Daniela Fanni, Clara Gerosa, Monica Piras, Francesca Ledda, Pierpaolo Coni, Luca Saba. E Riccardo Cau , Francesco Marongiu, Doris Barcellona, Giorgio La Nasa, Giovanni Caocci, Antonella Balestrieri. Infine, Nando Coghe, Germano Orrù, Massimo Castagnola, Jasit Suri, Andrea Ronchi e Flavia D’Andrea.

About Francesca Pinna

Amo il mare, la tradizione, il cibo: la mia terra, la Sardegna. Quindi da ciò potreste dedurre che amo osservare i bei tramonti, godermi la tranquillità che regna in questa regione, e mangiare. Ma a parte ciò, sono una persona che ama imparare, per migliorarmi ogni giorno sempre di più. Perché un bel giorno voglio girarmi, guardarmi dietro le spalle e poter dire: «Sì, hai raggiunto un bel traguardo e ne hai fatto di strada!»

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