In Italia il diabete giovanile, di tipo 1 ha un’incidenza di circa 8 bambini su 100.000, con maggior frequenza nelle femmine
I pazienti affetti da diabete giovanile necessitano della somministrazione di insulina più volte al giorno e di costante controllo della glicemia. Tuttavia, nuove formulazioni e strumenti terapeutici consentono di ottimizzare queste due operazioni ma resta fondamentale la diagnosi precoce. È il caso degli infusori per la somministrazione continua d’insulina e dei sensori per il monitoraggio continuo della glicemia. Sicuramente, è indispensabile che i genitori si rivolgano al pediatra o al medico di base, già ai primi sintomi della malattia. Campanelli d’allarme possono essere l’aumento della frequenza delle minzioni (poliuria), la sete eccessiva con aumento dell’assunzione di liquidi (polidipsia), la fame smisurata (Polifagia) e il dimagrimento.
Una buona comunicazione tra pediatri, medici di base e centri specialistici, unita ad una organizzazione dei percorsi efficiente consente un’ottimale limitazione dei danni del diabete giovanile. Con lo scopo di approfondire gli aspetti di innovazione utili ad implementare gli attuali percorsi di cura, Diabete Italia Onlus e Mondosanità hanno organizzato il webinar “CRESCERE CON IL DIABETE. Bambini, ragazzi e giovani adulti: dalla scoperta alla gestione del percorso assistenziale”, realizzato grazie al contributo incondizionato di SANOFI.
Fino a qualche decennio fa, in Pediatria vigeva l’assioma che in caso di iperglicemia persistente in età pediatrica, specialmente in presenza di chetoacidosi, l’unica diagnosi possibile fosse quella di ‘diabete mellito tipo 1’ e l’unica terapia ammessa fosse la somministrazione di insulina per tutta la vita. Oggi, invece, da un lato ci sono stati molti progressi scientifici per capire la patogenesi e la eziologia delle forme di diabete non autoimmuni, non sempre insulino-trattate, dall’altra, inoltre, l’aumento della
prevalenza della obesità infantile ha fatto anticipare drammaticamente la comparsa del diabete tipo 2, forma che sembrava essere solo appannaggio delle persone anziane, fino a farlo comparire addirittura
in età adolescenziale.