Si chiama Adalatherium, ed era un bizzarro mammifero che potrebbe rivelarsi un anello mancante nell’evoluzione dei mammiferi
L’Adalatherium è vissuto 66 milioni di anni fa. In malgascio e in greco il suo nome significa “bestia pazza”. Descriverlo è possibile in base alle analisi dei resti fossili di parti dello scheletro, di un esemplare vissuto nell’emisfero meridionale del globo. È da vent’anni che gli scienziati stanno cercando di capire di più su questo strano animale, più grande rispetto ai mammiferi dell’epoca, che erano rappresentati perlopiù da toporagni o topi, che presentava un numero di vertebre maggiore rispetto a tutti gli altri mammiferi.
Arti muscolosi e dentatura strana
Tra le altre caratteristiche fisiche inusuali dell’Adalatherium troviamo poi degli arti posteriori molto muscolosi, posti in una posizione strana, più tentacolare simile a quella degli arti posteriori degli odierni coccodrilli, e zampe anteriori altrettanto muscolose. La dentatura assomigliava a quella di un coniglio odierno tranne che per i denti posteriori, del tutto diversi da qualsiasi altro mammifero passato individuato o oggi esistente.
Secondo David Krause del Denver Museum of Nature & Science e da Simone Hoffmann del New York Institute of Technology, questo mammifero doveva avere le dimensioni di un opossum, con un peso o di poco superiore ai 3 kg, abbastanza corpulento considerando la media dei mammiferi di questo periodo. Viveva tra enormi dinosauri e altrettanto enormi coccodrilli durante la fine del cretaceo nella zona dell’odierno Madagascar, animali per i quali molto probabilmente rappresentava un’ambita preda.
Probabilmente era un potente scavatore, viste le zampe posteriori molto forti, ma la postura sembra essere un ibrido tra quella dei mammiferi odierni e quella di altri parenti più antichi. E questo senza contare la dentatura con i denti anteriori in continua crescita, proprio come quelli di coniglie o dei roditori, e quelli posteriori del tutto diversi da qualsiasi altro mammifero.