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I danni della caccia in Italia

La caccia per molte persone è solo una pratica violenta, nociva e superata, che causa tanti danni in Italia. Per altri è ancora una tradizione di cui andare fieri.

In molti vedono ancora la caccia come un modo di tenere sotto controllo la natura e, in qualche modo, addirittura proteggerla. In realtà in Italia oggi è possibile cacciare anche specie in stato di conservazione precario come l’allodola, la pernice bianca, la tortora selvatica, la coturnice.

Molte altre sono cacciate in periodi particolarmente delicati come quello della migrazione prenuziale, quando molte specie si spostano verso i luoghi di riproduzione.

In più molte specie cacciabili sono simili a quelle protette perché estremamente a rischio (le cosiddette look-a-like species).

Questa situazione si aggrava con le preaperture, deroghe speciali che in alcune Regioni anticipano l’inizio della stagione venatoria, permettendo di abbattere animali giovanissimi (quando questi sono ancora alle dipendenze dei genitori), estendendo i periodi di caccia prefissati.

Ogni stagione di caccia porta con sé un triste bollettino di feriti e morti causati dai fucili. Le vittime oltre ai cacciatori sono molto più spesso persone che abitano (o sono semplicemente di passaggio) nelle zone venatorie.

Alle vittime umane si vanno a sommare i tanti animali domestici, gatti, cani e animali da cortile, feriti o uccisi accidentalmente.

Ad aggravare la situazione c’è la possibilità per i cacciatori di cacciare nei terreni privati, anche contro la volontà dei proprietari o conduttori, arrecando loro disturbo e provocando danni e pericoli.

Uno dei più gravi danni della caccia in Italia è l’inquinamento da piombo. Potrebbe sembrare un danno collaterale di poco conto, in realtà secondo l’ISPRA i pallini di piombo, ancora largamente utilizzati dai cacciatori Italiani, hanno conseguenze mortali per molti uccelli, inquinano le acque e il terreno e possono comportare danni anche agli esseri umani.

 La fauna selvatica secondo la legge italiana è “patrimonio indisponibile dello Stato” e appartiene alla collettività.

“Perché qualcuno dovrebbe avere il diritto di uccidere qualcosa che è patrimonio di tutti?”. Chiede l’associazione Lipu.

About Ilaria Bandini

Ilaria Bandini, nata a Cagliari il 7 novembre 1997. Studentessa di Scienze della Comunicazione. Presidente dell'associazione ONLUS a tutela degli animali, chiamata La strada verso casa.

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