Nel 1934, nello stato dell’Ontario in Canada, nacquero le cinque gemelle Dionne, destinate a una fama amara che avrebbe procurato loro sfruttamenti e infelicità.
Prima che gli studi sulla fertilità evidenziassero la non sporadicità delle nascite plurigemellari, il verificarsi di queste veniva celebrato come un evento eclatante. In questo contesto, quando le cinque gemelle Dionne nacquero, il loro bene divenne secondario.
Afffidarono le gemelle, poiché nate premature di due mesi, alle cure del Dottor Dafoe. Il medico, a capo di una clinica neonatale, si mostrò subito dubbioso circa le possibilità di sopravvivenza delle bambine, ma le loro condizioni si stabilizzarono in breve tempo.
Sebbene la loro fama crescesse di giorno in giorno, così non fu per le finanze della famiglia Dionne, la quale, si vide sottrarre la custodia delle gemelle dopo solo quattro mesi dalla nascita. Affidarono le piccole al Dottor Dafoe, rimanendo però in parte sotto tutela paterna.
Si dice che il governo dell’Ontario avesse sviluppato interesse per il caso delle bambine Dionne.
Le gemelle vennero portate al “Dafoe Hospital and Nursery”; Vissero in un’ala per loro appositamente progettata dal Dottor Dafoe, il quale aveva piani precisi per la loro routine giornaliera e per il loro futuro.
1943
Nel 1943, dopo numerosi atti giudiziari, la famiglia Dionne riottenne la custodia delle cinque bambine e così i loro fondi fiduciari. I Dionne acquistarono una nuova casa di ben venti stanze a pochi passi da Quintland, dotata di comfort considerati di gran lusso per l’epoca.
Mentre i Dionne dicevano di voler integrare le cinque gemelle col resto della famiglia, le bambine venivano invece spesso affidate a terzi e mandate in tournée per lo stato, in modo da guadagnare altri soldi e arricchire le loro tasche.
Durante il poco tempo che passavano a casa, le gemelle erano costrette a lavorare duramente, spesso separate dagli altri fratelli e in condizioni di vero e proprio sfruttamento.
L’incubo familiare si interruppe nel 1952, quando le ragazze compirono diciotto anni e andarono via di casa.
Il futuro
Tentando di dimenticare l’infelicità patita durante l’infanzia e l’adolescenza, le ragazze cercarono di costruirsi una vita, finalmente lontane dai riflettori e dalle macchine fotografiche. Mentre Marie, Annette e Cécile si sposarono ed ebbero figli, Yvonne si dedicò alla scultura, per poi diventare bibliotecaria, ed Émilie divenne suora. Quest’ultima morì a poco più di vent’anni per via di un attacco epilettico, seguita poi da Marie, stroncata da un aneurisma a trentacinque anni, e da Yvonne, morta a sessantasette.