La Street Art come mezzo per raccontare le storie di pazienti affetti da queste patologie rare
“BloodArtists”, parte dalla Sardegna, la campagna di sensibilizzazione su talassemia e anemia falciforme. In particolare è promossa da Novartis in collaborazione con Avis, Fondazione L. Giambrone; Uniamo FIMR e United, e con il patrocinio di SITE, Thalassa Azione Onlus Aps e Fondazione For Anemia.
La Street Art diventa il mezzo per raccontare le storie di pazienti affetti da queste patologie rare. La Sardegna è la regione più colpita infatti l’appello parte da Cagliari per poi coinvolgere anche altre città italiane.
Tre pazienti, Giorgio Pio, Annarita e Costanza, hanno raccontato le loro storie attraverso le opere di tre artisti: CoquelicotMafille, Stereal e Napal. Sono state realizzate sul muro della scuola primaria Via Flavio Gioia accanto alla sede Avis.
Il messaggio delle associazioni coinvolge in questo progetto artistico tutti dal più grande al più piccolo.
“Il progetto “BloodArtists” – spiegano le associazioni -, con il linguaggio della Street Art evidenzia i bisogni di chi soffre di talassemia e anemia falciforme. Patologie rare che richiedono ancora molti studi scientifici e clinici per una cura risolutiva. Vogliamo attirare l’attenzione a partire dai giovani, affinché i bisogni dei pazienti possano trovare soddisfazione anche attraverso la solidarietà dei ragazzi una volta diventati maggiorenni”.
“Abbiamo già fatto molto lavorando con le nuove generazioni e con ottimi risultati. Allo stesso tempo non dobbiamo fermarci per diminuire il più possibile la nostra dipendenza dalle altre Regioni, così commenta Antonello Carta, Presidente Avis Sardegna, Associazione Volontari Italiani del Sangue“.
“La ricerca ha compiuto passi avanti per queste patologie genetiche ereditarie – conclude Luigi Boano, General Manager di Novartis Oncology Italia -, ma deve crescere la conoscenza e la consapevolezza verso i bisogni di questi pazienti. È con questo obiettivo che lanciamo questa campagna per diffondere una maggiore informazione su queste malattie, coinvolgendo tutta la popolazione a partire dai ragazzi”.